Roma, 25 ago 2019 – SI LAVORA PER LO STATO, SI INDOSSA LA DIVISA, CI CHIAMANO ANCHE I SERVITORI DELLO STATO, CI SI AMMALA PER SERVIZIO, CI SI AMMALA PESANTEMENTE, SI MUORE, E NESSUNO SI PREOCCUPA. E SE ANCHE IL TRIBUNALE TI RICONOSCE IL DANNO E LA VERITA’, NEANCHE TI INDENNIZZANO LA FAMIGLIA. E’ IL CASO DI UN CARABINIERE MORTO PER ESPOSIZIONE A URANIO IMPOVERITO. MA IN CHE PAESE LAVORIAMO E VIVIAMO? Segue un post pubblicato oggi su Facebook da Domenico Leggiero (dell’Osservatorio Militare). Sembra una barzelletta di fine estate ma è la drammatica verità: dopo aver fatto ulteriormente indebitare una vedova ed un’orfana di un carabiniere deceduto per uranio impoverito e ricevuto una condanna ad ottemperare la sentenza in 60 giorni visto che da novembre 2018 ancora non provvedeva, il Ministero della difesa dispone un accertamento con il fisco per le beneficiarie il 25 luglio (5 giorni prima delle chiusure transattive previste dalla legge), comunica il blocco del pagamento alla vedova e non provvede neanche ad ottemperare per l’orfana; risultato a breve il commissario ad acta (prima volta per il Ministero della Difesa) e probabile richiesta di pignoramento degli uffici del Dicastero da parte delle interessate.
È solo l’ultima vergognosa beffa ricevuta da famiglie dilaniate dall’uranio, illuse dal Ministro, sbeffeggiate dai Vertici Militari che, con questo atteggiamento, sfidano ed impongono la loro arroganza e fanno passare il chiaro messaggio su chi “comanda” al Ministero della Difesa.
La legge GianPiero Scanu pronta ma definita una 500 al cospetto di un provvedimento (Ferrari) che non è mai arrivato, la politica della valorizzazione dei beni della difesa totalmente opposta a quanto promesso (e dettato nel programma); il sindacato militare minato alla base ignorando anche qui sentenze che sono semplice carta straccia per i Vertici.
Insomma il Dicastero che si è rivelato il più problematico e di rottura nei rapporti tra i partiti di Governo, continua a far danni e non bastano più gli spot mediatici strappalacrime e discretamente ipocriti, a ridimensionare l’ormai evidente incapacità di agire della Politica in un Ministero che, guarda caso, in un solo anno di Governo, ha chiuso tutti i contratti più costosi (da verificarne ancora l’utilità) ma non è riuscito ad ottemperare ad una sentenza della Magistratura Italiana.
Questi sono fatti drammaticamente noti sia ai vertici del Movimento ma, soprattutto, alle migliaia di Militari che si aspettavano un cambiamento, così importante, che anche una 500 sarebbe stata meglio del triciclo su cui oggi sono costretti a muoversi.
Dal post su Facebook pubblicato da Domenico Leggiero (dell’Osservatorio Militare), del 25.8.2019