Roma, 8 ott 2019 – SI TRATTA DI UNA CIFRA ABBASTANZA CONSISTENTE PER SODDISFARE ALMENO IN PARTE LE GIUSTE ASPETTATIVE DEL PERSONALE. Difficile ora quantificare il quanto in busta paga, ma si spera che l’incremento NETTO MENSILE sia migliore del vecchio contratto di lavoro triennale 2016/18, scaduto come sappiamo il 31.12.2018. I Sindacati chiedono anche il blocco dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni.
Poi c’e’ anche la promessa di 2,5 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale.Un cuneo fiscale da abbattere che se ne parla da decine di anni, ma fino a ieri ne hanno sempre beneficiato gli imprenditori. Per i lavoratori dipendenti sono anni che la pressione fiscale in busta paga e’ sempre uguale. E’ ora che anche i dipendenti passino all’incasso pagando meno tasse in busta. Certo, pero’ 2,5 miliardi sono molto pochi. Sara’ difficile accontentare tutti. Secondo le stime i 2,5 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale porterebbero a buste paga più pesanti ma solo per i lavoratori dipendenti a basso reddito, un bonus di 40 euro in più da luglio 2020 destinato solo a chi guadagna non più di 26 mila euro lordi l’anno.
Il rinnovo del contratto triennale 2019/21 quindi si avvicina e forse nei primi mesi del 2020 si tradurra’ il tutto in busta paga.
Puoi ascoltare anche l’intervento del Presidente Conte cliccando qui >>>
Fonte foto: Governo.it
Ovviamente…..non ci crede nessuno!!!
Aspetteremo, come sempre, la scadenza del periodo per avere un minimo aumento