Roma, 12 ott 2019 – E’ DA ANNI CHE IL RINNOVO DEL CONTRATTO AVVIENE QUASI SEMPRE A FINE SCADENZA DEL NUOVO CONTRATTO DI LAVORO, CHE IN QUESTO CASO SCADRA’ IL 31.12.2021. Ma per rasserenare gli animi del personale e dare anche in anticipo un certo respiro economico alle buste paghe, PERCHE’ NON RINNOVARLO PRIMA? Il personale che lavora con professionalita’, lealta’ e senso del dovere verso lo Stato e verso i Cittadini, ne HA IL DIRITTO! Segue articolo di Daniele Tissone (Silp-Cgil / Sindacato di Polizia) – Oltre 280 giorni senza contratto di lavoro. L’implacabile contatore che campeggia sulla home page del sito internet del Silp Cgil nazionale è un monito che non fa sconti a chi ha l’onere e l’onore di governare questo Paese. Lo abbiamo fatto notare con forza al precedente governo, abbiamo lanciato campagne di mobilitazione e siamo intervenuti sui media, siamo scesi in piazza in piena estate nell’indifferenza di chi prometteva mari e monti senza risultato alcuno e anche di qualche organizzazione sindacale un pò distratta. C’è chi in questi 14 mesi è rimasto silente per non disturbare il governante di prima e ora, in piena campagna disdette-adesioni, sbatte “indignato” i pugni contro un esecutivo in carica da 30 giorni.
Noi non abbiamo colore politico, nonostante una certa propaganda corporativa tenti di addebitarcelo (probabilmente perché si guardano allo specchio). Lo dimostra la storia delle nostre manifestazioni degli ultimi 5 anni nei confronti dei governi di qualsiasi tipo. Continueremo a mobilitarci anche nei confronti dell’attuale esecutivo perché vogliamo risposte – e risorse, che mancano – sulla partita contrattuale e su quella del riordino.
Ci auguriamo che almeno da questo momento in avanti tutte le organizzazioni sindacali possano procedere compatte su tali temi. Pensando un pochino meno ai propri interessi e un poco di più alle esigenze reali delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato.
di Daniele TISSONE
Segretario Generale Silp Cgil
Poi fanno cadere gli aumenti a regime come dire 10 euro il primo anno, 20 euro il secondo e 60 euro il terzo anno, così coloro che sono andati in pensione in questo anno rischiano pure un salasso. I contratti vanno stipulati all’inizio del triennio e non alla fine.