Roma, 12 nov 2019 – LA CORTE DEI CONTI DEL VENETO SI E’ ACCORTA DEI DIVERSI E NUMEROSISSIMI ORIENTAMENTI POSITIVI PRESSO LE ALTRE SEZIONI DELLA CORTE DEI CONTI DI ALTRE REGIONI, MA TACE!. E cosa fa? Quasi nulla, prende atto e continua a rigettare i ricorsi dei colleghi militari residenti in Veneto. La presa d’atto la scrive sulla sentenza e non addebita piu’ le spese processuali di 1.000 euro, fatti pagare con sentenze precedenti ad altri nostri colleghi, la quale recita cosi’: “Le spese processuali, visti i contrasti giurisprudenziali in materia, possono essere integralmente compensate ai sensi dell’art. 31, comma 3, D.Lgs n. 174/2016″. Cosi’ la Corte dei Conti del Veneto. La cosa strana e’ preoccupante che nonostante ci siano anche sentenze positive della Corte di Appello di Roma, ancora continuano a rigettare i ricorsi contro l’INPS.
Esistono piu’ italie? Si, esistono due e piu’ Italie, dove Giudici appartenenti alla stessa giurisdizione sentenziano in modo opposto ad altri, non tenendo conto neanche degli appelli vinti presso la Corte di Appello di Roma. A noi non rimane che continuare con il contenzioso e arrivare a sentenza definitiva. Ne vale la pena, trattandosi di circa 180 euro netti al mese, sottratte sempre dalle tasche di chi ha dato una vita lavorativa sotto lo stato. E per giunta indossando una divisa.
Per gli interessati si mette a disposizione qui il link all’ultima sentenza della Corte dei Conti di Venezia, la nr. 166 del 21.10.2019, clicca qui >>>
….si ma una vita per lo stato indossando una divisa l’hanno fatto solo chi si è arruolato dal 1981 al 1983?
Purtroppo e’ un diritto riconosciuto solo a coloro che entro il 31.12.1995 possono vaantre una contribuzione pensionistica superiore a 15 anni di servizio effettivo