MISTERO SUL DRONE SPIA ITALIANO PRECIPITATO O ABBATTUTO IN LIBIA

Roma, 22 nov 2019  – CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO DI TECNOLOGIA BUTTATI A MARE? Caduto da solo a terra per un malfunzionamento, come dichiara il nostro Ministro della Difesa, oppure abbattuto dalle forze militari Libiche che fanno capo al Generale Haftar, come rivendicato da quest’ultimo. Un gioiello della tecnologia che tanto gioiello non e’. Basta poco per abbatterlo e se poi cade da solo e’ anche peggio. E se lo hanno abbattuto, come vogliono farci intendere i Libici, non abbiamo nulla da dirgli: lo spazio aereo se era in Libia era il loro e c’e’ poco da recriminare.

Questo e’ il costo dello “spionaggio” se di spionaggio si tratta oppure e’ il costo della sorveglianza delle coste per prevenire gli sbarchi dei clandestini che si recano poi in Italia.

Se veramente e’ stato abbattuto, la preoccupazione c’e’ perche’ vuol dire che i militari Libici hanno armi tecnologiche per farlo e hanno subito anche un addestramento adeguato per raggiungere questo fine.

Questo che segue e’ il comunicato ufficiale del Ministro della Difesa dell’altro giorno:


Difesa: precipitato velivolo a pilotaggio remoto

​Nella giornata odierna è stato perso il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica Militare, successivamente precipitato sul territorio libico. Il velivolo, che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche. Sono in corso approfondimenti per accertare le cause dell’evento.

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