RINNOVO DEL CONTRATTO: CAMBIANO I MUSICISTI MA LA MUSICA (stonata) E’ SEMPRE LA STESSA. L’opinione del Sindacato di Polizia LO SCUDO

Roma, 17 dic 2019 – Anche se il tema sembra sparito dai comunicati di alcune altre sigle, a nostro parere quello del rinnovo del contratto–parte economica –resta centrale per gli interessi legittimi delle famiglie dei poliziotti, quindi giusto informare i nostri aderenti di quelle che sono le prospettive date da recenti novità.Eravamo rimasti a ottobre scorso, quando le somme stanziate dal governo Conte 2, (dopo le molte promesse “da marinaio” dei partiti del Conte 1), erano tali da far ipotizzare un aumento medio lordo a regime di circa 50 euro mensili, cioè nulla rispetto alle aspettative della categoria delle Forze di polizia,alla quale sempre più si chiede ma sempre meno si riconosce, per la quale si sprecano gli apprezzamenti per i risultati operativi o le parole di cordoglio per i sacrifici in termini di vite umane ma che, alla fin fine, resta sempre tra le polizie europee peggio pagate e meno tutelate.

Comprendiamo perfettamente perché recentemente alcuni economisti “amici” del governo (certo non nostri) si affrettino a riciclare vecchi dati e statistiche distorte – delle quali parleremo in altra nota e promettiamo che saremo “molto cattivi” – per fornire all’esecutivo una sorta di giustificazione da utilizzare mediaticamente contro le inevitabili proteste sindacali che avvieremo se la “musica” non cambia.

Sostenere che – come Forze dell’ordine – non siamo pochi ma, al contrario, siamo più della media di altri Paesi europei e rappresentiamo un onere pesante per i bilanci statali, nel tentativo puerile di metterci contro la pubblica opinione, non è solo un madornale inganno che sveleremo ma anche un atto irresponsabile nei confronti di chi, come i poliziotti, scendono in piazza trovandosi di fronte migliaia di lavoratori giustamente infuriati perché licenziati o a rischio a causa di politiche di altri “illustri” economisti/ministri che non ne imbroccano una da decenni.

Ma restiamo sul tema “rinnovo del contratto”: in questi giorni il governo avrebbe reperito delle risorse che, in linea di massima, innalzerebbero la somma del rinnovo da 50 a circa 87 euro, sempre medi, lordi e a regime, si intende, pari a un + 3.50% di aumento della attuali retribuzioni. Questo perché si vuole, a nostro parere, evitare di andare sotto gli aumenti del precedente rinnovo, quando l’inquilino di Palazzo Chigi era Renzi. Allora il rinnovo si aggirò attorno a 85 euro, anche in quel caso nulla, tenendo conto che venivamo da circa un decennio in cui i rinnovi contrattuali erano stati bloccati, con effetti devastanti anche per le pensioni.

Cosa ci preoccupa ulteriormente è che non ci viene chiarito se quella somma è comprensiva della “vacanza contrattuale” – cioè quella voce della quale, nella precedente campagna elettorale, “qualcuno” aveva promesso non vi sarebbe stato l’utilizzo perché il nostro contratto sarebbe stato rinnovato subito e con adeguate risorse.

Come volevasi dimostrare: il contratto è scaduto da un anno e siamo ancora qui a fare ipotesi sulle modeste cifre per il rinnovo. Comunque, siccome noi de “Lo Scudo” facciamo sindacato e non ci interessano le bandiere politiche (che ognuno può legittimamente sventolare ma personalmente, non dal nostro interno) diciamo che poco cambia se l’aumento contrattuale sia un centesimo meno o più di quel pochissimo che fu quello di governi precedenti, perché il tasso di inflazione reale si aggira attorno al5% e le risorse stanziate attualmente neanche lo pareggiano.

Quindi per noi non basta. Lo diciamo ora e lo diremo domani, in ogni sede e con i toni e le forme di democratico dissenso che sono proprie del sindacalismo, quello che dalla politica pretende di essere ascoltato, non ingannevolmente blandito.

La segreteria nazionale
LO SCUDO

 

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One thought on “RINNOVO DEL CONTRATTO: CAMBIANO I MUSICISTI MA LA MUSICA (stonata) E’ SEMPRE LA STESSA. L’opinione del Sindacato di Polizia LO SCUDO”

  1. Nessuno ascolta le giuste richieste perché sanno che gli interessati non possono lamentarsi ne scioperare ne altro e non sono dirigenti ….

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