Roma, 21 dic 2019 – Comunicato stampa. Ancora un soldato che si toglie la vita mentre la politica e l’Amministrazione Difesa stanno a guardare o cercano soluzioni per “curare” il personale arruolando Psicologi, ma non si preoccupano di impedire il manifestarsi di queste forme di disagio. I tagli di bilancio a cui è stato sottoposto il Comparto Difesa si sono ripercossi quasi completamente sulle condizioni di lavoro del personale che è sempre di meno, sempre più vecchio e pagato sempre peggio. Il nuovo mantra dell’amministrazione, di “riuscire a fare di più con meno soldi e meno uomini” ha portato a condizioni di lavoro sempre più stressanti, orari di lavoro più lunghi, l’aumento delle ore di straordinario pro-capite ed a continue attività fuori sede. Il massiccio ricorso al precariato militare e adeguamenti economici impercettibili, quando non inesistenti, mettono in crisi i riferimenti familiari, affettivi e la stabilità economica e l’equilibrio psicologico.
Come Sindacato Aeronautica Militare intendiamo proporre all’Amministrazione di invertire totalmente l’approccio ovvero di “prevenire invece che curare” e questo si può fare solo attraverso una più oculata gestione delle risorse umane e delle condizioni di lavoro unitamente ad una più attenta ripartizione di adeguate risorse economiche al fine di evitare l’eccessivo carico di stress che si verifica oggi. Monitoreremo e saremo i portavoce di questo nuovo paradigma a tutela di tutti i colleghi e di tutte le colleghe perchè non vogliamo più suicidi nelle forze armate.
Sindacato SIAM