Pubblicato il Rapporto semestrale ARAN sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti.

Roma, 1 gen 2020 – L’opinione. ORA SUBITO IL RINNOVO DEL CONTRATTO 2019/21 PER MILITARI E STATALI IN GENERALE. Aumenti stipendiali periodici, da biennali prima del 2010, per poi prendersi una pausa di 9 anni e ora addirittura fatti passare a triennali  (e senza maggiore risorse) NON per aumentare e migliorare le  condizioni di vita dei lavoratori, ma giusto per non farli sentire piu’ poveri dell’anno prima consentendogli di mantenere, forse, lo stesso tenore di “poverta’”. Segue Comunicato e analisi dell’ARAN.

In questo numero il Rapporto semestrale Aran sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti dà conto dei primi effetti sulle retribuzioni complessive della tornata contrattuale 2016-2018, attraverso l’analisi dei dati di contabilità nazionale Istat, i quali mostrano – nel 2018 rispetto all’anno precedente – una crescita delle retribuzioni su tutta la PA del 3,5%.

Il dato di incremento complessivo viene analizzato in relazione con la tempistica dei rinnovi contrattuali 2016-2018, che ha visto concentrarsi sull’ultimo anno del triennio (il 2018) il rinnovo della totalità dei contratti relativi al personale non dirigente regolato da contratti sottoscritti in sede Aran (Funzioni centrali, Istruzione e ricerca, Funzioni locali e Sanità), la cui consistenza complessiva ammonta a circa 2.400.000 dipendenti. Sull’anno 2018 non sono invece ancora visibili, in termini di incrementi retributivi, gli effetti dei rinnovi che hanno interessato il personale dirigenziale ed i medici del S.S.N. (circa 200.000 persone), che vedranno rinnovato il loro contratto nel corso del 2019 o nei primi mesi del 2020.

Il Rapporto si sofferma anche sulle differenze, in termini di incremento, tra i diversi settori della PA e tra settore privato e settore pubblico. Nel 2018, anno in cui si è concentrata buona parte dei rinnovi, il settore pubblico è cresciuto di più del privato, ma a fronte di una crescita cumulata del periodo 2010-2018 risultata più elevata per il settore privato, anche per effetto del blocco contrattuale che ha interessato i comparti pubblici nel quinquennio 2010-2015.

L’ultima sezione, come di consueto, è dedicata alle retribuzioni contrattuali mensili (cioè le componenti fisse della retribuzione, la cui dinamica risente in modo diretto degli incrementi definiti a livello di contratto nazionale), ponendo a confronto i valori registrati nella pubblica amministrazione rispetto a quelli del settore privato, desunti dai dati ISTAT del primo semestre 2019 e alla nuova serie degli indici delle retribuzioni contrattuali con base dicembre 2015. (Comunicato aranagenzia.it).

 

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