ASSISTENZA SPIRITUALE ALLE FORZE ARMATE. Il Governo interviene in materia di assistenza spirituale MILITARE nelle caserme e delibera la nascita di un nuovo Disegno di legge

Roma, 15 feb 2020 – SI TRATTA DI UN “ISTITUTO” CHE INTERESSA DI PIU’ AI VERTICI CHE AL PERSONALE STESSO. Ormai e’ piu’ una spesa superflua che i veri bisogni effettivi del personale. Questo il comunicato del Governo di ieri: Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull’assistenza spirituale alle Forze Armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018, e norme di adeguamento dell’ordinamento interno ad obbligazioni internazionali contratte con la Santa Sede (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio e del Ministro della difesa Lorenzo Guerini, ha approvato un disegno di legge che reca la ratifica e l’esecuzione dello Scambio di lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull’assistenza spirituale alle Forze Armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018, e norme di adeguamento dell’ordinamento interno ad obbligazioni internazionali contratte con la Santa Sede.

L’Intesa è volta ad aggiornare la disciplina dell’assistenza spirituale alle Forze armate e lo status dei cappellani militari alla luce dell’evoluzione storica, politica e normativa intervenuta negli anni.

Il testo individua le funzioni svolte dai cappellani a favore dei militari cattolici e delle rispettive famiglie, nonché i mezzi e gli strumenti che sono messi a loro disposizione per l’assolvimento delle funzioni stesse; delinea, inoltre, lo stato giuridico dei cappellani come figura autonoma rispetto all’organizzazione militare, stabilendo che hanno piena libertà di esercizio del loro ministero e che risiedono in una delle sedi di servizio loro assegnate, ma accedono ai gradi militari per assimilazione, senza che questo comporti identificazione con la struttura e l’organizzazione militare.

Si evidenzia, inoltre, che: il cappellano non può esercitare poteri di comando o direzione e avere poteri di amministrazione nell’ambito delle Forze armate; non porta armi e indossa, di regola, l’abito ecclesiastico proprio, salvo situazioni speciali nelle quali sia necessario indossare la divisa. (Cos’ deciso dal Consiglio dei Ministri del 13.2.2020).

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