Roma, 29 feb 2020 – «La missione più difficile in corso in Europa»: salvare la vita a Mattia”, il paziente nr. 1 colpito da Coronavirus nel Lodigiano. STASERA IN ITALIA SFIOREREMO QUASI IL PICCO DI 1.000 PERSONE INFETTATE DAL VIRUS (Solo ieri sera ore 18,00 ne erano 888. Fonte Ministero Salute). LO STESSO SI STA ESPANDENDO IN ALTRI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA, IN EUROPA E NEL RESTO DEL MONDO. E questo nonostante i provvedimenti contenitivi messi in atto dalle varie Nazioni, soprattutto dall’Italia, che e’ stata la prima a prendere decisione drastiche e per questo molto criticata. Forse oggi ci devono rendere “onore” di queste scelte drastiche. Ma ho paura che non basteranno ancora a contrastare l’espansione del VIRUS. Il COVID-19 viene da lontano, e’ ancora forte, molto contagioso e non abbiamo medicine specifiche pronte a neutralizzarlo (si usano vari farmaci gia’ esistenti, nulla di nuovo: cocktail di farmaci usati per l’Hiv, per l’epatite C e per l’ebola), compresa l’assenza di un vaccino. E’ meglio per noi prendere delle precauzioni e seguire anche le altre informazioni diffuse dal sito ufficiale del Ministero della Salute. L’Infezione viaggia silenziosa, ed e’ alle porte della nostra provincia, del nostro paese. In certi casi l’infezione puo’ essere grave. Per ora sembra essere pericoloso per gli anziani che soffrono anche di altre patologie. Alcuni Ospedali della Lombardia ormai sono sotto pressione e quasi al collasso per nr. di pazienti ricoverati. Il Governo con una nuova Ordinanza di ieri 28.2.2020 ha previsto l’uso degli ingenti fondi economici stanziati anche per l’acquisizione degli strumenti e dei dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi. Segno questo che molto probabilmente ne serviranno degli altri, giusto per non farci trovare sprovvisti e impreparati.
Ma la cosa che preoccupa di piu’ tutti e’ il paziente nr. 1, si chiama MATTIA. Giovane, forte, in salute, molto sportivo. Nessuna patologia particolare precedente. Se Mattia ce la fa, è una speranza per tutti noi. Se mattia non ce la fa, allora in giro ci sara’ molta preoccupazione e sconforto. (Anche da parte nostra va un augurio a Mattia per una felice guarigione).
Vediamo la sua situazione raccontata da Repubblica.it.
Coronavirus, una task force per Mattia, 38 anni: “Non deve morire”.
Le cure per il “paziente 1” al Policlinico San Matteo di Pavia. Parlano i luminari che lo assistono giorno e notte.
PAVIA -«So di non fare un’affermazione scientifica, ma la verità è che per sconfiggere un nemico nuovo e sconosciuto abbiamo bisogno anche di una somma insondabile di coincidenze positive. Detto in due parole, augurate a noi medici e agli scienziati buona fortuna». Raffaele Bruno, 53 anni di Cosenza, da una settimana guida «la missione più difficile in corso in Europa»: salvare la vita a Mattia, oltre che a centinaia di persone colpite come lui dal coronavirus nel Basso Lodigiano. Il «contagiato italiano che non deve morire», 38 anni di Castiglione d’Adda, è il «paziente uno» trovato a Codogno… (Continua). Se sei interessato puoi continuare a leggere l’articolo cliccando qui >>>
Stanno raccontando solo eresie. Il problema é che la malattia é molto veloce a propagarsi e in presenza di una infezione di massa il servizio sanitario nazionale o regionale crollerebbe insieme ai malati che non potranno essere tutti assistiti, é questa la vera piaga. Isolare, isolare il più possibile al fine di scongiurare il diffondersi veloce, altro é il gemello della normale influenza… che é molto più lento. Infine un 28 enne dovrebbe guarire molto prima di un ottantenne, ma al momento non é cosi, purtroppo…