Roma, 19 mar 2020 – C’E’ CHI MUORE, CHI STA MALE, SIAMO NEL PIENO DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS. C’E’ CHI LAVORA IN PRIMISSIMA FILA SENZA SOSTA: MEDICI, INFERMIERI E TUTTI COLORO CHE LAVORANO NEGLI OSPEDALI E FUORI PER LA SALUTE DELLE PERSONE. E’ per ora forte l’impegno economico per la Sanita’ e per il sostegno a chi il lavoro non ce lo ha piu’; per le aziende chiuse, per i ristoranti chiusi, per i negozi chiusi, per i bar chiusi. Si tratta di uno stop che riguarda milioni di persone che lavoravano, ma ora sono a casa comprese le migliaia di attivita’ economiche con partita iva. E allo scadere di questo STOP del 3.4.2020 non si sa ancora se questo stop sara’: allentato – prolungato o sospeso.
Rimane difficile in questo contesto dire che noi militari siamo pagati male. Che vogliamo il rinnovo del contratto di lavoro subito. Dirlo ora finendo sulla stampa nazionale non e’ che ci rende molto onore agli occhi dei cittadini e di tutti. Argomenti questi che per forza di cose, da persone responsabili che siamo e consapevoli di cosa sta’ succedendo, e di come ne usciranno le casse dello Stato, ci devono “galvanizzare” e lavorare per aiutare lo Stato, le Istituzioni, la Sanita’ e i Cittadini che sono i beneficiari finali del nostro operato. Cose queste che saranno rimandate a data da destinarsi; a soluzione del coronavirus, quando tutto tornera’ alla normalita’. Ce ne accorgeremo e sara’ quello il momento delle rivendicazioni economiche. Non e’ una resa, ma responsabilita’ e rispetto per chi ora sta molto peggio di noi statali.
Rivendicare invece sempre:
- tutte quelle questioni che riguardano la tutela della salute dei militari, come i DPI e altri argomenti che ci possano garantire il mantenimento in salute di coloro che sono OGGI esposti di piu’ di chi ora sta a casa in smart working o meglio ancora a disposizione, con lo stipendio pieno;
- applicare subito il riordino dei gradi del 2019, se non ora quando??? promuovendo tutto il personale interessato. Con la carenza di personale nei posti di lavoro causato dal coronavirus le promozioni da riordino 2019 potrebbero veramente essere lunghe ed estenuanti per chi aspetta un nuovo grado e un nuovo stipendio. ECCO PERCHE’ SAREBBE IL CASO DI APPLICARLO SUBITO E IN TOTO, promuovendo tutti senza se e senza ma, acquisendo la semplice idoneita’ – o meno – con verbale di decretazione del Comandante di Corpo. Evitare cosi’ la commissione di avanzamento di roma che porterebbe lunghi lavori e disagi in questo periodo di coronavirus. Come fare?: con apposito decreto del Ministro della Difesa o altro Decreto previsto per questi casi, si da incarico al Comandante di Corpo, che avvalendosi di una apposita commissione nominata nel suo ente (magari inserendo un elemento per ogni categoria del Co.ba.r.), valuta la situazione di ogni suo singolo militare interessato all’avanzamento, tenendo conto dei motivi per i quali un collega non e’ idoneo in base a quanto previsto dalla legge di riordino. Fatto questo promuove con apposito decreto il personale idoneo. Da subito il collega ottiene i gradi e stipendio nuovo. Il Comandante e la Commissione si assumono la responsabilita’ del loro operato. Poi invia il decreto di promozione a Persomil per l’aggiornano definitivo e per un controllo formale, verificando con i libretti del personale in loro possesso. SE TUTTO E’ IN EMERGENZA, ANCHE QUESTA COSA SI POTREBBE SVOLGERE IN EMERGENZA.
- provvedere al regolare aggiornamento ed erogazione degli stipendi, a seguito di promozione, cambio di categoria o altro motivo;
- pagare gli straordinari al personale, con precedenza a quelli svolti sul campo, tipo strade sicure;
- continuare con gli avanzamenti di grado PREGRESSI promuovendo subito il personale. Ad esempio, da una verifica fatta verso il 10 marzo, ancora non risultava promosso – in alcuni enti – il personale luogotenente alla qualifica di primo luogotenente, aliquota 1.1.2019, mentre gira pero’ la circolare “sottobanco” di promozione firmata da Persomil, di qualche settimana fa. Se ai comandi non arriva quella originale, non possono usare una circolare presa dai social.
S.D.