DECEDUTO UN ALTRO CARABINIERE. AVEVA 46 ANNI. LASCIA MOGLIE E FIGLIA DI 10 ANNI. IL TUTTO A CAUSA DELL’INFEZIONE DA CORONAVIRUS

Roma, 20 mar 2020 – UN VIRUS CHE NON GUARDA IN FACCIA  A NESSUNO E SE LA PRENDE SOPRATTUTTO CON CHI E’ IN PRIMA LINEA (PERSONALE SANITARIO E APPARTENENTI ALLE FORZE DELL’ORDINE E ARMATE), PER AIUTARE LE POPOLAZIONI COLPITE. Era tutta una balla quella che ci raccontavano che si trattava di una nuova influenza un po’ piu’ robusta, rispetto all’altra influenza normale che gia’ conosciamo. Chiare anche le parole di un Sindaco del Bergamasco: in un anno non abbiamo tutti i morti avvenuti qui in paese in un solo mese. E partono i camion militari di persone decedute e destinate alla cremazione in altri paesi disponibili. E su facebook, e non solo, c’e’ gente che ancora non crede a tutto questo caos.

Ma quando vedevamo le immagini della Cina, cosa pensavamo? Forse era il momento di attrezzarci subito e attendere l’esportazione del virus; ma pronti, e pronti soprattutto con le strutture sanitarie. Il virus ci aveva dato un mese e piu’ di vantaggio e lo abbiamo sprecato?  E poi anche le informazioni soft diffuse nei vari momenti: si tratta di una influenza un pochino piu’ robusta. Colpisce soprattutto gli anziani sopra i 50 anni. Poi: stiamo distanti, fate passeggiate all’aperto: e tutti in coda nei percorsi pedonali. E poi: bloccano tutto e non bloccano chi esce inutilmente per ginnastica, sigarette, giochi dal tabaccaio, bar ai distributori aperti, ecc.. Queste cose le paghiamo e stiamo infatti rincorrendo la frenata del virus. Solo ieri 4.000 nuovi infetti. Abbiamo gia’ raggiunto la meta’ degli infetti avvenuti in cina. Da qui al picco ci avvicineremo molto alla situazione cinese.

Torniamo alla triste notizia di oggi del nostro collega dell’Arma dei Carabinieri.

Se n’è andato in un letto d’ospedale, da solo. È morto in un reparto di terapia intensiva, dove era ricoverato da una settimana, nonostante i disperati tentativi dei medici di salvargli la vita. 

C.P., 46 anni, è una delle vittime dell’emergenza Coronavirus che sta mettendo in ginocchio la Lombardia tutta, dove si registrano quasi 20mila contagi e più di 2mila morti. C. – residente a Brignano Gera d’Adda – era un appuntato scelto dei carabinieri e prestava servizio alla centrale operativa di Bergamo, una delle province più colpite dal disastro sanitario. 

 

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