Roma, 16 apr 2020 – Era il 13 febbraio 2019 quando il finanziere Pietro Conversano è uscito di casa a Fasano, per non fare più ritorno. Alla moglie ha detto che avrebbe dovuto partecipare ad una operazione top secret della Guardia di Finanza. Operazione che non c’è mai stata. Arrivato a Monopoli, ha parcheggiato la sua auto nei pressi della caserma della Guardia di Finanza, dove prestava servizio e, dopo aver chiuso la macchina e staccato i morsetti della batteria, si è diretto verso la stazione ferroviaria. Ha preso il treno per Bari e, dopo che è arrivato nel capoluogo di regione, dove è stato ripreso da diverse telecamere all’interno e all’esterno della stazione, svanisce nel nulla.
Cosa gli è successo? Da allora sono state vagliate tutte le ipotesi. “Tu non mi chiamare, io non ti posso chiamare” aveva detto alla moglie prima di uscire di casa. Sono passati 14 mesi dall’allontanamento finora nessuna traccia. Nessuno riesce ancora a farsi una ragione di quanto accaduto anche perché Conversano non aveva mai mostrato segni di insofferenza prima della scomparsa. La trasmissione della Rai “Chi l’ha visto” si è occupata del caso più volte, ma senza esito.