Roma, 7 giu 2020 – ORA IL CARTELLINO E’ DIVENTATO UN FETICCIO? IL LAVORO SOTTO LO STATO VA SVOLTO SUL POSTO DI LAVORO, NON A CASA. A casa ci lascerei in smart working solamente e temporaneamente i casi molto particolari da individuare con apposita disposizione. Per l’italiano fatta la legge trovato l’inganno. Ad esempio: chi e come si controlla il dipendente dello stato che non esca da casa nelle 36 ore settimanali che deve lavorare? Chi controlla che sia il dipendente statale a lavorare da casa, mettendoci magari un altro addestrato da lui e che lavora per lui, mentre l’impiegato statale fa dell’altro? Non sono solo delle domande, ma servono delle risposte e certezze.
Poi stare a casa significa isolarsi dal contesto lavorativo e diventare delle macchine. Manca la collaborazione viso a viso, la discussione, i rapporti interpersonali. Diventerebbe un lavoro sterile. Ecco perche’ ritengo che i casi di vero smart working siano riservati a pochissime persone e con problemi evidenti dimostrabili.
Le persone hanno bisogno di uscire da casa, e non isolarle dentro 4 mura. Spero che questa sbornia da smart working si assopisca e si ritorni alla normalita’, per il bene di tutti e soprattutto dello Stato.
Per completare il nostro intervento segnaliamo la lettura dell’intervista al Ministro della Funzione pubblica FABIANA DADONE, uscita sul giornale La Stampa, dal titolo:
Superiamo il feticcio del cartellino. Smart working al 40% negli uffici pubblici
FABIANA DADONE, MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA: La mia intervista di oggi a La Stampa, di Federico Capurso.
Ministra, lo smart working nella pubblica amministrazione funziona? Diventerà strutturale?
Vorrei mantenere tra il 30 e il 40 percento dei dipendenti pubblici in smart working anche nel post-Covid. Abbandoniamo il feticcio del cartellino, le polemiche sui furbetti, e iniziamo a far lavorare per obiettivi, con scadenze giornaliere, settimanali, mensili.
Come funzionerà?
Non si tradurrà solo in un “lavorare da casa”, ci saranno anche delle postazioni di co-working. E servirà un cambiamento di mentalità, nella formazione del personale e nel ruolo dei dirigenti. Chi lavorerà in smart-working e per quanto tempo lo decideranno in autonomia le diverse amministrazioni.
Non c’è un pericolo maggiore per la sicurezza dei nostri dati? L’articolo continua qui >>>
Non ho capito bene cosa secondo lei andrebbe controllato cosa sono gli stati carcerati in ufficio e arresti domiciliari a a casa per otto ore al giorno? Che male hanno fatto vincere un concorso pubblico?
Se dai degli obiettivi fattibili ai tuoi sottoposti e controlli l avanzamento dei lavori (ma è impegnativo), le persone lavoreranno senza differenze a casa o in ufficio. Se abbandoni al loro destino i tuoi dipendenti, loro rimarranno senza far niente a casa come a lavoro. Mai sentito parlare di stress da lavoro correlato?
Non ci scriviamo addosso signor si è sempre fatto cosi…
Infatti il problema è che non esistono dirigenti in grado di dirigere. E’ la solita domanda: “chi controlla i controllori?”.