Militare in servizio ottiene il riconoscimento della futura pensione con il sistema retributivo. Sentenza storica della Corte dei Conti

Roma, 2 giu 2020 – UN CAOS CAUSATO DA LEGGI SBAGLIATE E PER PENALIZZARE I LAVORATORI, ALL’INSEGNA DEL RISPARMIO E DEL RIGORE DI STATO, MA GUARDA CASO SEMPRE A DANNO A CHI LAVORA, A CHI PRODUCE PER LA RICCHEZZA DEL PAESE. Poi nonostante la Giustizia dia ragione al dipendente, l’INPS marca male; respinge sempre le richieste dei militari, come ad esempio in merito all’art. 54. Ma oggi vogliamo dare notizia di un nuova sentenza, collegata al mancato avvio della previdenza complementare, trattata in modo eccellente dal portale della Polizia Penitenziaria.

Questo e’ l’articolo: Questa volta voglio parlarvi di previdenza ed in particolare della L. 335/1995 ( L. Dini) e del fatto che a oltre 15 anni dalla sua entrata in vigore, il personale militare è ancora in attesa della istituzione della previdenza complementare. In particolare, ad essere penalizzato è il personale che ha maturato alla data del 31.12.1995 una anzianità contributiva non superiore a 18 anni, in quanto la pensione viene calcolata con il sistema contributivo. Per effetto della mancata o ritardata previsione di meccanismi di previdenza complementare si determina, dunque, un danno rilevante per il personale militare.

Questa questione, molto delicata, è stata recentemente affrontata dalla Corte dei Conti a seguito di ricorso presentato da un dipendente dell’Aeronautica Militare arruolato dal 21.5.1989…. Se sei interessato all’argomento, puoi continuare la lettura cliccando qui >>>

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