Roma, 8 lug 2020 – UN LAVORO AGILE SVOLTO DA CASA CHE PER QUANTO RIGUARDA LE FORZE ARMATE, INTERESSA SOPRATTUTTO IL PERSONALE CIVILE DELLA DIFESA. IL PERSONALE MILITARE E’ ORMAI QUASI TUTTO AL LAVORO. TRANNE QUALCHE CASO PARTICOLARE CHE HA PROBLEMI CON I FIGLI O ALTRE CAUSE IMPEDITIVE PERSONALI. COME MAI DUE PESI E DUE MISURE DIVERSE? Se il lavoro agile serve a tenere lontano dal posto di lavoro le persone per ridurre il rischio da contagio COVID-19, perche’ invece i militari non godono degli stessi sistemi lavorativi a distanza concessi ad altri? Per i militari si ha quindi un rischio doppio rispetto a coloro che invece si presentano in caserma in modo saltuario. Una decisione questa che riguarda i militari presa dall’alto del vertice militare oppure si tratta di decisioni locali a macchia d’olio?
Ora segue intervento del Ministro della Funzione Pubblica Fabiana DADONE, pubblicato sul suo sito personale.
La rivoluzione è in atto, smart working prorogato e lavoratori delle Pa che rientrano in sicurezza al lavoro.
Approvato l’emendamento della collega e amica Vittoria Baldino, secondo la riformulazione a lei proposta, che proroga fino al 31 dicembre 2020 il lavoro agile per il 50% dei dipendenti che svolgono attività eseguibili da remoto e introduce il “Piano organizzativo del lavoro agile” (POLA), con il quale dal 1° gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%.
Istituiamo, inoltre, l’Osservatorio del lavoro agile per raccogliere dati e informazioni fondamentali e permettere di programmare al meglio le future politiche organizzative delle Pa e lo sviluppo delle performance di dirigenti e personale. Nel frattempo, con le organizzazioni sindacali abbiamo portato avanti il confronto sul protocollo di sicurezza perché i dipendenti pubblici possano rientrare in piena tutela e continuare a dare il proprio contributo in questa fase di rilancio del Paese.
La pandemia ha avuto un impatto cruciale che sta già trasformando e trasformerà gli assetti sociali, economici, ambientali e delle politiche pubbliche. Il lavoro agile è parte integrante di questa trasformazione e chi lo nega o ne derubrica la portata a elemento di polemica politica non ha capito nulla o fa finta di non capire.
Le rivoluzioni si possono guidare o subire. Preferisco governarle e il M5S non si smentisce in quanto forza che nasce come driver propulsivo delle rivoluzioni culturali in Italia. (www.fabianadadone.it)