Roma, 17 lug 2020 – E CONTINUA: “In tanti hanno creduto nell’illusione che voi avreste veramente cambiato l’Italia”. Di seguito pubblichiamo una lettera pubblicata sul portale ofcs.report in merito alla nuova legge che deve essere fatta per disciplinare le attivita’ dei Sindacati dei Militari.
Egregio Direttore, ho letto con attenzione l’intervista sulla sindacalizzazione militare rilasciata dalla Onorevole Corda e sinceramente sono rimasto stupito da ciò che ha dichiarato. Quindi questa lettera vuole essere una rispettosa risposta a quell’intervista, cui credo che nonostante l’Onorevole Corda -che vanta quasi due lustri di esperienza nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati- dimostra la mancanza di conoscenze specifiche nella materia, portandola a conclusioni che causeranno solo danni al personale con le stellette. Questo non è affatto accettabile e, senza polemiche, mi permetto di eccepire su alcuni passaggi dell’intervista.
In primo luogo mi permetto di chiedere all’Onorevole Corda se stanno lavorando su una Legge sulla Sindacalizzazione Militare o su una Legge che riconosce l’Associazionismo Sindacale Militare. Scrivo questo perché ancora non riesco a capire il Movimento 5 Stelle quale obiettivo si sia prefissato nel portare avanti questa importante innovazione. Nel primo caso, ovvero di una Legge sulla Sindacalizzazione, peraltro richiesta da tutto il popolo in Uniforme, l’avrebbero fatta in cinque minuti, estendendo la Legge 121/1981 anche alle FF.AA. e nessuno si sarebbe lamentato, seppur anche la Legge 121/1981 ha delle importanti lacune. Se invece la Corda vuole riconoscere una Legge sull’Associazionismo Sindacale Militare, nascondendosi dietro una sentenza della Corte Costituzionale, allora dovrebbe smetterla di parlare di sindacato e di grandi conquiste di diritti per i militari. Ebbene SI Onorevole Corda, con questa norma che state approvando, sarete complici di aver relegato i militari a cittadini di serie inferiore e, questo non lo dice un supponente Carabiniere ma l’Art 39 della Costituzione Italiana. L’articolo completo lo puoi leggere qui >>>