ART. 54 PER UNA MIGLIORE PENSIONE DEI MILITARI / L’INPS NON MOLLA LA PRESA, MA DAVANTI AL GIUDICE PERDE SEMPRE. Nuove sentenze POSITIVE al personale. IL CORONAVIRUS HA MESSO IN GINOCCHIO IL PAESE ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, E L’INPS SI PERMETTE DI SPERPERARE I SOLDI DELLO STATO/CONTRIBUENTI?

Roma, 25 lug 2020 – NUOVE SENTENZE A FAVORE DEL PERSONALE MILITARE. MA COSA CI GUADAGNA L’INPS A NON APPLICARE L’ART. 54 SULLE PENSIONI DEL PERSONALE MILITARE? Oramai la Giurisprudenza e’ del tutto consolidata e in fase di APPELLO presso la Corte dei Conti entrale l’INPS sta perdendo tutte le sentenze ed e’ condannata a risarcire il ricorrente: delle spese legali del ricorrente, piu’ applicazione dell’art. 54, piu’ riliquidazione con arretrati della pensione e interessi legali. Ci scommetterei che se tutti questi soldi sperperati – dei contribuenti cittadini Italiani – dovesse tirarli fuori di tasca propria il DIRIGENTE dell’INPS che decide di appellarsi, cambierebbe tutto: gia’ avrebbe mollato l’osso riconoscendo a tutti il diritto ad una pensione con l’art. 54. Ma purtroppo in Italia evidentemente un dirigente dell’INPS puo’ permettersi tutto questo sperpero. Ma nessuno controlla? La Corte dei Conti stessa che vigila sui conti dell’INPS non puo’ tirargli le orecchie?

Una sequenza di nuove sentenze della Corte dei Conti Centrale di Appello – del 16/7/2020 – sono disponibili cliccando qui di seguito:

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