Continua il processo di crescita della componente F-35 dell’Aeronautica Militare attraverso l’acquisizione ed il consolidamento di nuove capacità operative

Roma, 1 dic 2020 – Il 26 novembre scorso, per la prima volta in assoluto in campo nazionale, si è svolta una missione addestrativa con un F-35A ed un F-35B del 13° Gruppo Volo del 32° Stormo di Amendola con carico inerte interno ed esterno, configurazione conosciuta in gergo come “Beast Mode”, che va ad indicare la notevole capacità di carico in un contesto operativo in cui la bassa osservabilità non è richiesta. 

L’F-35 è conosciuto come il velivolo più avanzato mai progettato, che fa della tecnologia stealth (bassa osservabilità) una delle sue peculiarità per operare in ambienti “non permissivi”. Tutto l’equipaggiamento è infatti stivato nelle baie interne per minimizzare la radar cross section e quindi eludere e penetrare le difese nemiche più avanzate. Allo stesso tempo, però, è un velivolo “omniruolo”, progettato quindi per massimizzare la capacità di ingaggio di più target, anche attraverso il carico trasportabile esternamente. 

“Qualora ci sia richiesto, e lo scenario di impiego lo permetta, il velivolo è in grado di essere configurato in “Beast Mode”, rinunciando sicuramente alla bassa osservabilità, preservando tuttavia quelle capacità di sensor fusion, info gathering ed info sharing che ci permettono di raggiungere il livello di information superiority richiesto per una efficace capacità decisionale ai vari livelli”, sono le parole del Comandante del 13° Gruppo Volo. 

La missione in questione ha rappresentato per l’Aeronautica Militare la prima occasione di addestramento in campo nazionale con questa particolare configurazione, nonché pure la prima opportunità per la variante F-35B di praticare decolli ed atterraggi “corti” –  nella cosiddetta modalità STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) – in “Beast Mode”. La missione ha visto il supporto anche del Reparto Sperimentale Volo, nell’ambito del prosieguo delle attività di OT&E (Operational Test and Evaluation) del Sistema d’Arma. Un’attività addestrativa, quella condotta sulla base pugliese, che ha permesso di implementare ulteriormente la capacità di operare in team da parte del personale manutentore, direttamente coinvolto nell’installazione di tutte le componenti atte a consentire il sicuro trasporto ed eventuale impiego in ambienti ostili. 

“L’addestramento continuo dei piloti, dei manutentori e del personale di supporto, anche in questa configurazione, è di fondamentale importanza per la costante crescita della Forza Armata nell’impiego di F-35A e F-35B al massimo delle capacità esprimibili,  ha dichiarato il Col. Stefano Castelnuovo, Comandante del 32° Stormo. 

Il 32° Stormo, con sede ad Amendola (Foggia), è uno dei Reparti di volo dell’Aeronautica Militare dipendente dal Comando Squadra Aerea di Roma, per il tramite del Comando Forze da Combattimento di Milano. Primo Reparto in Europa ad operare con il velivolo F-35A che, da marzo 2018 è integrato nel sistema di Difesa Aerea Nazionale, contribuendo alla difesa dei cieli italiani con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione. Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC) nel 2018, dal 2019 partecipa alle Operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali. Da febbraio 2020 il 32° Stormo è l’unico Reparto del panorama internazionale che impiega congiuntamente sia F-35A (CTOL) che F-35B (STOVL) contribuendo, con il velivolo di 5^ Generazione, alla capacità Expeditionary della Forza Armata. Inoltre, impiegando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto MQ-1C e MQ9-A, effettua operazioni di Intelligence Surveillance Target Acquisition Recoinnissance (I.S.T.A.R.), sia nazionali che di coalizione. Attraverso i velivoli MB-339 completa l’addestramento dei piloti di APR per mantenere un adeguato livello addestrativo sui velivoli a pilotaggio tradizionale.

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