Roma, 10 dic 2020 – (di Sarah Martinenghi – repubblica.it) – L’ha tenuta sotto ricatto per un tempo lunghissimo, costringendola a mandargli immagini “hot” senza nemmeno che si fossero mai visti e conosciuti di persona. “Mandami le tue foto, riprendi anche il viso, voglio vederti in faccia” le scriveva obbligandola a ritrarsi in atteggiamenti intimi contro la sua volontà. Un’altra storia terribile di revenge porn a Torino, che colpisce perche questa volta a essere caduta nella trappola è stata una giovane carabiniera.
La donna era disperata. Lo supplicava di smetterla. Ma lui non aveva pietà. “Devi farlo, altrimenti metto tutto su un cd e lo mando a tua madre e al comando” era il ricatto che per la donna era una morsa che l’aveva portata a diventare un burattino nelle sue mani. Aveva carpito la sua fiducia con l’inganno, si era spacciato per un collega, aveva usato un falso nome. E lei gli aveva creduto anche se il loro rapporto viaggiava solo sulla rete. Quando poi ha deciso di chiudere la relazione, sono iniziati i ricatti pesantissimi.