Roma, 12 dic 2020 – Ci sono voluti 9 anni dall’avvio della pratica di donazione: i tempi lenti della burocrazia là dove ogni “pezzo” è stato schedato, con ritessitura di trascorsi e valore testimoniale.
Ora la dotazione patrimoniale del Museo Tecnico Navale della Spezia vanta un nuovo tesoro disponibile: sessanta reperti capaci di raccontare la storia della marineria. Sono quelli ’veicolati’ dal comandante Ernani Andreatta e dalla figlia Gabriella in Westermann, frutto di un grande impegno sul piano della ricerca.
Dal 2008 sono custoditi, insieme ad un’altra infinità di reperti, nel Museo marinaro Tommasino-Andreatta ospitato all’interno del complesso della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate che ha sede nella città del Tigullio.
Li continueranno a restare in omaggio della ’mission’ di Ernani: valorizzare la centralità di Chiavari nella storia delle costruzioni navali (nei cantieri Gottuzzo, di famiglia, presero forma centinaia di velieri). Ma la donazione innesca l’effetto indotto della fruobilità, là dove, in caso di mostre temporanee e progetti di allestimento all’interno ma anche al di fuori del Museo navale, possono essere esportati.
Fra i cimeli più preziosi quelli di epoca Marconiana, come le radio degli anni ’20 e ’30 e altri reperti originari appartenuti alla nave-laboratorio Elettra di Guglielo Marconi. Il direttore del Museo Navale Leonardo Merlini ha firmato l’atto di acquisizione.