Roma, 12 dic 2020 – A GENNAIO 2021 SONO 730 GIORNI CHE’ E’ SCADUTO IL CONTRATTO DI LAVORO TRIENNALE 2016/18; SCADUTO, LO RICORDIAMO, CON IL 31.12.2018. Dal 1° gennaio 2019 siamo quindi in attesa che si arrivi quanto prima al rinnovo del nuovo contratto economico e normativo relativo al triennio 2019/21, valido fino al 31.12.2021. Sarebbe bello vivere in uno Stato dove i rinnovi partono subito dal primo giorno di validita’. Ma in Italia non e’ cosi’. Quasi sempre si arriva alla scadenza – se non oltre – del contratto nuovo che e’ in discussione per l’approvazione. Ormai i soldi sono stanziati e da gennaio 2021 sarebbe ora di mettersi seduti e discutere come distribuire questi soldi, che da indiscrezioni che girano, l’aumento dovrebbe essere sulla media del precedente 2016/18, che oscilla su una media di 80 – 120 euro lordi mensili.
Pretendere oggi di avere piu’ soldi di quelli gia’ stanziati non e’ possibile, alla luce della crisi economica e pandemica in cui versa il Paese e le Famiglie. I soldi che lo Stato ci dara’ sono soldi presi a prestito, a debito. Anche scioperare o protestare ora serve a poco; se proprio serve per metterci in cattiva luce tra quelle persone che oggi amano le Istituzioni del personale tutto che indossa una divisa militare e non, compresi i Vigili del Fuoco, ma che spesso sono persone che versano anche in cattiva situazione lavorativa, economica e di salute. Non serve neanche il vantarsi di aiutare il Cittadino in ogni sua forma Istituzionale, perche’ siamo gia’ pagati per questo. Quindi nessuna ulteriore pretesa puo’ giustificare che stiamo vivendo un periodo difficile per tutti e come tutti dobbiamo stare al nostro posto.
Si tratta quindi solo di discutere e distribuire questi soldi che lo Stato ci ha destinati. Oggi bisogna accettare tutto questo.
Pertanto prima partono le trattative e prima vedremo tradursi in busta paga questi 80 -100 euro medi lordi in busta paga.
Non siamo d’accordo.
Sono decenni che sentiamo dire “stiamo vivendo un periodo difficile”.
A questo punto non ci crediamo più.