Roma 15 dic 2020 – COMUNICATO DEL SINDACATO SIULM – Apprendiamo con sarcastico piacere che per ufficiali superiori, generali, ammiragli delle Forze Armate, e del personale con qualifiche corrispondenti dei Corpi di polizia civili e militari si è proceduto ad un ulteriore incremento di alcune indennità stipendiali partire dal 1° gennaio 2020 nella misura del 1,71 per cento.
Se fino a qualche tempo fa si parlava di una forbice salariale che si era allargata negli ultimi 20 anni, oggi si può certificare che la forbice è rotta, non esiste più il ceto medio nemmeno nella Pubblica Amministrazione.
C’è un sistema da rivedere totalmente, i poveri sempre più poveri e la dirigenza continua a lavorare esclusivamente per le sue stesse tasche?
Anche quelli che ricoprono le posizioni dei funzionari ormai sono stati schiacciati verso il basso verso i ruoli esecutivi.
In un contesto difficile ed emergenziale nel quale il nostro Paese si barcamena da almeno due decenni sarebbe un sacrilegio chiedere un aumento, ma qui non si può più tacere.
Il Siulm chiede che si metta in atto uno studio approfondito per permettere alla ben nota forbice di essere riparata e consecutivamente si possa finalmente procedere ad un restringimento della stessa.
Il personale contrattualizzato aspetta da molti anni uno straccio di contratto economico e normativo degno del personale che serve lo stato e lo rappresenta anche e soprattutto nei momenti difficili che ultimamente si susseguono senza tregua.
Cogliamo, inoltre, l’occasione per sottolineare le parole espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Abbiamo bisogno di una società più giusta ed inclusiva“, parole che ci rendono speranzosi.
Non chiediamo la luna, chiediamo solo che quelle parole trovino il rispetto che meritano nella realtà dei fatti, in ogni ambito, ruolo e grado della Pubblica Amministrazione e delle Forze Armate.
SIULM
Ecco perché poi dicono che il personale del pubblico impiego (ove qualcuno nel passato ha deciso di fare entrare anche il personale militare – sbagliatissimo) prendono lo stipendio uguale ai colleghi degli altri Stati europei, ma forse non si rendono conto che si tratta solo del personale “dirigenziale” che a mio avviso prendono più dei loro colleghi stranieri, ma non é così per la base che é stata lasciata sola e in particolare a partire dagli anni 90.
Ma le FF AA e anche FFPP chi li comanda secondo voi? E secondo voi son mica fessi?
Sono un sottufficiale dell’A.M. che negli anni ,75/80 scese in piazza per avere un sindacato ci sono voluti 45 anni. Non mi stupisce questa ultima sgarro e come diceva un proverbio napoletano ” Maestà la truppa si lamenta e lui rispondeva aumentate la paga ai generali. vergogna.
L’ignoranza regna sovrana.
L’aumento per i non contrattualizzati è automatico, biennale e su base ISTAT.
Poi l’1,71% vuol dire in media forse 40 euro mensili. Non vi sembra eccessiva tutta questa polemica sterile?
In genere gli aumenti dopo la concertazione dei contrattualizzati sono più alti.
Inoltre vorrei aggiungere che gli stipendi di tutti i dipendenti dell’amministrazione pubblica italiana rispetto all’estero sono più modesti e non come dice qualcuno solo la “base”. È inutile e controproducente creare dissapori e malcontento su basi errate tra il comparto.
Buongiorno, credo che la polemica non sta sul valore percepito, ma sulla velocita di attribuziine dell’aumento. Per i non contrattualuizzati generalmente ci vogliono te anni. Nessuna guerra tra categorie, certo.
Sicuramente la celerità è dovuta all’automatismo che non prevede appunto una concertazione tra gli attori.
La “Base” , negli ultimi dieci anni ha percepito un solo contratto a seguito di un ricorso vinto nel 2015, pochi spiccioli da 60 a 110 € lordi , ha avuto gli scatti di promozione bloccati per diversi anni al pari del dirigente, poi solo per quest’ultimi sono stati bloccati e restituiti tutti gli arretrati se non sbaglio. Non voglio fare una polemica ma la cosa é sotto gli occhi di tutti, tra uno stipendio di un graduato o sottufficiale con 40 anni di servizio sulle spalle e un dirigente Ufficiale con 15 anni di servizio vi é un abisso stipendiale perché quest’ultimi beneficiano di altre entrate che la “Base” non ha e certamente come qualcuno dice l’ 1.71 % in confronto al concettualizzato é una miseria, ma poi, se andiamo a paragonare la somma finale tra i due é allucinante. Un Generale americano che comanda migliaia di militari magari prende lo stesso stipendio del Dirigente italiano (ma questo accade anche in politica), con questo non é una polemica lo ripeto, ma solo una evidente disparità di trattamento.
Si fa sempre di tutta un erba un fascio.
Non voglio polemizzare ma l’articolo parla di un aumento per gli ufficiali superiori e non per i dirigenti “veri” (ovvero da Colonnello a salire).
Tra gli ufficiali superiori rientrano anche i Maggiori e i Tenenti Colonnello che al tempo del blocco stipendiale erano contrattualizzati e non sono stati rimborsati di quanto perso.
Vi è stata poi la riorganizzazione dei ruoli e grazie alla nomina a “dirigente” (che vale solo quando ci sono delle responsabilità da prendere, gli svantaggi – vedi il buono pasto- ma mai i “vantaggi”) che non fa prendere il FUS ritenendolo integrato all’interno della nuova indennità Dirigenziale (giustamente diversa da quella dei Colonnelli e gradi superiori).
Inoltre si fa menzione delle F.A. Americane dove le regole stipendiali sono notevolmente diverse. Un ufficiale non prenderà mai meno di quanto prende un sottufficiale in quanto a grado corrisponde l’emolumento. In Italia si è scelto che l’anzianità avesse un valore e questo fa si che un ufficiale almeno fino al grado di capitano guadagni meno dei suoi sottufficiali con più anzianità dipendenti.
Inoltre in America un ufficiale, a suo insindacabile giudizio, può decurtare lo stipendio di un suo sottoposto fino a 100 dollari al mese a sanzione (molto più incisivo della minaccia di rapporto e/o abbassamento delle note).
È facile attaccare e vedere che il giardino del vicino è sempre più verde.