Roma, 16 dic 2020 – La notizia è di qualche settimana fa ma solo ora comincia a circolare: un infermiere di 37 anni che lavorava in una nota azienda sanitaria pubblica lombarda, in un’Unità intensiva coronarica trasformata con l’avvento della pandemia in area Covid, si è tolto la vita nei bagni del reparto. Era stato ritrovato da una collega, insospettita dalla sua lunga assenza, con un sacchetto, con un accesso venoso al braccio e un flacone di soluzione fisiologica vuoto. Solo da pochi giorni la magistratura, archiviando il caso, ha stabilito che l’uomo si è tolto volontariamente la vita: lascia una moglie e un figlio di 3 anni. L’infermiere si era rivolto più volte al servizio psichiatrico territoriale per chiedere aiuto, per lo stress accumulato da tempo. Soffriva di depressione. I suoi colleghi raccontano di un evidente peggioramento con il ritorno di massa di casi di Covid-19.