MILITARI / CAMERA DEPUTATI / INIZIATA LA TRATTAZIONE IN MERITO ALLA ULTERIORE RIDUZIONE DEGLI ORGANICI DEI MILITARI E DEI CIVILI DELLE FORZE ARMATE

Roma, 20 dic 2020 – MENTRE GLI ALTRI PAESI STRANIERI SI ARMANO CON LE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI SUL MERCATO, AFFRONTANO STUDI SUL MILITARE DEL FUTURO E MANTENGONO GLI STESSI ORGANICI, L’ITALIA, PER LA DIFESA, PENSA SOLO ALLA RIDUZIONE DEI QUADRI MILITARI E CIVILI. E poi chi riesce piu’ a sostenere le molteplici attivita’ della Difesa? Si da tutto in appalto esterno, come mense, pulizie, officine, ecc. ecc.? Da quello che vedo, mentre cala velocemente il numero di personale civile della Difesa colpito da limiti di eta’ (sono da trenta anni che non si assumono piu’ giovani civili), i posti da taglia erba, magazzinieri, muratori, attivita’ di taglio del verde anche con uso di motoseghe (alberi e siepi), lavori d’ufficio semplici (matricola, amministrazione) e altri lavori fino a ieri svolti da personale Civile della Difesa, con apposita qualifica professionale, oggi vengono rimpiazzati con Graduati e altri Militari. E’ giusto tutto questo? Non e’ meglio che il militare faccia il militare e i lavori di manutenzione siano svolti da personale qualificato assunto per tale scopo? Quindi piu’ che ridurre, ci sarebbe da mantenere l’attuale standard o meglio ancora assumendo personale, al fine di sostituire chi sta andando in pensione, che ne sono tanti. Questa riforma in atto discende certamente dalle proposte di legge per la revisione della legge nr. 244 del 2012.

Ma vediamo la situazione descritta direttamente dalle parole del Presidente della Commissione Difesa, On. RIZZO: Ieri, in commissione difesa alla Camera dei deputati è cominciata la trattazione delle due proposte di legge per la revisione della legge 244 del 2012 in merito alla riduzione degli organici civili e militari della nostra Difesa.
Le due pdl, a prima firma dei colleghi Salvatore Sasso Deidda (FdI) e Antonio del Monaco (MS), si muovono entrambe verso una rimodulazione del personale da ridurre attraverso il differimento dei termini previsti inizialmente dalla riforma Di Paola (entro il 2024).
In diverse audizioni condotte dalla commissione Difesa era stato infatti messo in luce che alcuni presupposti su cui otto anni fa si era basato il legislatore sono oggi, alla luce dei nuovi impegni assegnati alla Difesa, non piu’ del tutto congrui alle necessita’ del Paese.
Ho assegnato al deputato Giovanni Luca Aresta il compito di relatore e sono certo che lavorera’ ad un testo condiviso sia dalla maggioranza che dall’opposizione.
Da presidente della commissione prendo atto con soddisfazione che quando si tratta del personale civile e militare dell’Amministrazione della Difesa, tutte le forze politiche dimostrano sensibilita’, ascolto e condivisione indipendentemente dalla loro collocazione. Questo spirito di collaborazione e’ un segno di grande maturita’ politica.

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