Roma, 21 dic 2020 – Lettera inviata per PC al Comando Generale della Guardia di Finanza, da parte del Sindacato Nazionale Finanzieri. Questa Organizzazione Sindacale è destinataria di diverse segnalazioni inerenti alcune discrasie legate alla intempestiva corresponsione del trattamento pensionistico maturato, all’atto della cessazione dal servizio attivo, nonché alle difficoltà di interloquire con il Centro Informatico Amministrativo Nazionale sia nel corso dell’attività lavorativa, sia nella fase propedeutica alla formalizzazione delle pratiche pensionistiche.
Nonostante i notevoli sforzi attuati dai Vertici del Corpo e dallo stesso CIAN nel corso degli anni– dei quali prendiamo certamente atto, riconoscendone il merito – continuano a registrarsi, a quanto pare, casi di differimento nell’erogazione dei ratei in argomento, che, normalmente, dovrebbero seguire, senza alcuna soluzione di continuità, quelli stipendiali percepiti dagli aventi diritto in costanza di rapporto d’impiego.
Sussistono, infatti, significativi rischi che il personale appena transitato in posizione di quiescenza resti per alcuni mesi privo del sostentamento economico, dovendo ricorrere (ove disponibili) ai propri risparmi, onde sopperire a tale diretto e concreto nocumento personale, familiare e sociale.
Al di là di ciò, fermo restando il diritto a percepire, nei casi di che trattasi, il ristoro per le involontarie dilazioni di pagamento (interessi moratori, etc.), occorre evidenziare che, specie in questo preciso momento storico connotato da molteplici e quotidiane difficoltà, sia essenziale favorire e irrobustire ogni iniziativa utile a definire risolutivamente il suddetto gap, facendo leva anche sulle moderne tecnologie informatiche e digitali, così come incentivato dal legislatore nazionale ed europeo. La lettera completa puoi continuare a leggerla sul portale del SINAFI, clicca qui >>>