Roma, 30 dic 2020 – L’Organizzazione Siciliana Ambientale – Generazione Futura ha presentato presso il comando dei Carabinieri di Siracusa una denuncia-querela contro la Marina Militare per l’utilizzo di 40.0000.000 tonnellate di amianto, soprattutto nelle navi militari.
La tragedia delle vittime dell’amianto rimembra la ritirata dell’inverno russo (1943), mentre in Italia era approvata la legge 455/1943 di indennizzo dell’asbestosi per malattia professionale. In quegli anni durante i quali uomini e donne, militari e civili, combattevano e morivano sui campi di battaglia e nelle città di tutto il mondo, lo Stato approvava la legge a tutela delle vittime amianto.
Riconoscendo l’asbestosi come patologia asbesto correlata. Seguiva una stasi legislativa, fino all’introduzione della L. 257/92 (Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto), nonostante la presenza di 40.000.000 di tonnellate di amianto e di materiali contenenti asbesto, non sottoposte alle opportune azioni di bonifica. Tutto è rimasto come prima e la fibra killer ha continuato e continua ad uccidere.
Dopo quasi 30 anni la legge 257/92 è ormai vetusta e inadeguata, – spiega il presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale – mancando delle opportune tutele nei confronti dei cittadini poiché a distanza di 28 anni, dalla sua entrata in vigore, le morti di amianto continuano ad aumentare.