Roma, 30 dic 2020 – POI SICURAMENTE CI SARA’ UN DISCORSO A PARTE ANCHE PER I MILITARI (prevedo l’obbligo per tutti per i seguenti motivi: vita di caserma; contatti di lavoro stretti tra colleghi; missioni internazionali, ecc.). IL 2020 SARA’ UN ANNO DIFFICILE DA DIMENTICARE. E’ SUCCESSO DI TUTTO E ANCORA NON NE SIAMO FUORI PER QUANTO RIGUARDA LA PANDEMIA E L’ANDAMENTO ECONOMICO DEL PAESE. E’ arrivato finalmente il vaccino e ora alcuni cittadini (saranno pochi? o tanti?, non lo sappiamo per ora) ma anche persone importanti e visibili nel mondo mediatico e politico, che hanno espresso la volonta’ di non sottoporti al vaccino anticovid-19.
I motivi di questa scelta sono prettamente personali e orientati ad una scelta ideologica e paura che nel tempo possano sorgere dei problemi di salute. Non spetta a noi dire se e’ buono o non buono; non ne abbiamo le competenze ovviamente. Molte le voci autorevoli sul fatto che il vaccino sia obbligatorio per tutti; c’e’ una folta corrispondenza sui giornali on line di emeriti costituzionalisti, giuristi e giurislavoristi.
MA LA COSA CHE DA FASTIDIO, DATO CHE FORSE NON POSSONO OBBLIGARE I LIBERI CITTADINI A VACCINARSI, E’ IL FATTO CHE SE LA PRENDONO CON GLI STATALI E ALTRI LAVORATORI (incutendo paura e incertezza futura sul proprio posto di lavoro) DICENDO CHE SE NON SI VACCINANO POTREBBERO PERDERE IL LAVORO. Molte le voci in tal senso. Ma mi chiedo, perche’ prendersela sempre con gli statali? Se il vaccino serve, non fa male e per risolvere la pandemia va fatto, che sia obbligatorio per tutti. Inutile cercare “sacche” di persone ricattandole, dimostrando tutta la loro debolezza e l’incapacita’ persuasiva su questo aspetto. A volte e’ meglio tacere.
DA NON FRAINTENDERCI: SIAMO CONVINTI CHE LA SOLUZIONE DELLA PANDEMIA PASSI DA UN VACCINO. QUINDI E’ BENE VACCINARSI.
Di seguito un interessante articolo uscito su dal titolo:
Governo diviso sull’obbligo vaccinale degli statali, per ora prevale la linea morbida. La sottosegretaria Zampa a favore, la ministra della P.A. Fabiana Dadone e’ contro. Sindacati contrari a distinzioni per categorie.
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