Roma, 10 gen 2021 – Riceviamo e pubblichiamo. Può accadere che l’appartenente alla Guardia di Finanza, nell’ambito o a seguito dell’attività di servizio espletata sia accusato del reato di concussione o corruzione.
Sono circostanze che possono accadere nella maggior parte delle attività istituzionali (verifica o controllo fiscale, controlli strumentali, controlli del territorio o di circolazione stradale), ma anche in attività di funzionamento caratterizzate da rapporti con privati, soggetti esterni alla P.A. (appalto e affidamento di contratti pubblici).
I corrispondenti procedimenti di natura penale possono scaturire da denuncia della presunta vittima, testimonianze, intercettazioni telefoniche o ambientali o da semplici esposti o segnalazioni.
L’ipotesi riguarda, in generale, beni, denaro o altra utilità di cui l’appartenente al Corpo abbia costretto o indotto a farsi dare o promettere (concussione) o abbia accettato (corruzione) nei rapporti con il privato.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, si citano alcune delle occorrenze che potrebbero capitare, che si riferiscono a situazioni tratte dalle esperienze professionali: ….. L’articolo continua sul portale del SAF >>>>