Roma, 12 gen 2021 – Il grado rivestito dagli infermieri militari nella NATO è legato tanto al livello formativo, che all’autonomia professionale riconosciuta nel loro paese. Sebbene in Europa l’accesso alla professione infermieristica sia regolato da specifiche direttive, esistono ancora importanti differenze formative.
In Italia da oltre venticinque anni l’infermiere viene formato nelle università, con accesso alla formazione post-laurea, dottorato incluso. La legislazione italiana riconosce alla nostra professione un livello di autonomia proprio, collocandola tra le professioni intellettuali ordinistiche e riconoscendola nei livelli contrattuali di funzionario o dirigente.
L’inquadramento degli infermieri nelle Forze armate italiane ricalca quello dei marescialli, nonostante un percorso formativo di durata superiore (4 anni) e la peculiarità di esercitare una professione indipendente.