Roma, 16 gen 2021 – La comprensione comune sulle applicazioni ed implicazioni di lungo termine delle tecnologie emergenti e dirompenti – Emerging & Disruptive Technologies (EDT) – è stato l’argomento al centro della III Conferenza annuale sull’Innovazione organizzata dal Centro Innovazione Difesa, in collaborazione con l’European Institute for Innovation and Sustainability (EIIS) di Roma, che ha visto il coinvolgimento di circa 150 rappresentanti del mondo militare, accademico, industriale e della ricerca/think tank.
La conferenza, con l’obiettivo finale di identificare le traiettorie di sviluppo delle tecnologie innovative per la Difesa, attraverso un dibattito franco ed aperto si è sviluppata in tre panel tematici – “rapporto uomo-macchina”, “sostenibilità e tecnologie” e “traiettorie future” – e nel lavoro di approfondimento all’interno di diversi syndicate, proponendo uno scenario a matrice spiccatamente nazionale.
Partendo dall’analisi del rapporto uomo/macchina, già affrontato nella Conferenza 2019 in cui si era affermato il principio della relazione peer to peer come evoluzione di quella attuale master-slave, sono stati sviluppati i principi cardine del nuovo rapporto di fiducia (c.d. trust), basati sulle 6 E (Enhancement, Enabling, Enrichement, Extension, Easyness e Encryption), che porteranno il rapporto di connessione tra i due ad eccezionali livelli di connettività.
La “dirompenza” di tali applicazioni disegna scenari destabilizzanti per l’attuale modo di pensare alle nuove tecnologie, evidenziando così la necessità di una veloce presa di coscienza delle nuove potenzialità, un cambio sostanziale del mindset a tutti i livelli. In quest’ottica di rapidissima evoluzione, alcuni partecipanti hanno addirittura avvertito la necessità di proporre la costituzione del “Ministero per l’Intelligenza Artificiale”.
Altro elemento di rilievo emerso ha riguardato la gestione dei dati, con particolare focus sulla loro veridicità. Ruolo preponderante potrà essere assunto da quelle tecnologie che incrementeranno la fiducia e l’affidabilità nella gestione e nella protezione dei dati (vds. blockchain). Le nuove tecnologie si trainano l’una con l’altra, una sfida prima che informatica, sociale e culturale per creare quella fiducia computazionale necessaria nei confronti delle macchine.
D’altronde se oggi ci fidiamo della matematica, considerato la riduzione del tempo a disposizione per i processi decisionali, perché non fidarci della computazione svolta dalle macchine! Durante la conferenza è poi più volte emersa la necessità di promuovere lo sviluppo di network internodali e interdisciplinari di “addetti ai lavori”, che fluidifichi i processi di scambio di informazioni, collegando consapevolmente le esigenze ed i gap della Difesa con le potenzialità o le soluzioni provenienti dall’ambito civile.
Si tratta di realizzare un ecosistema sostenibile, “acceleratore per l’innovazione”, che ponga al centro una vision di lungo termine ed incentivi lo sviluppo delle idee innovative, creando una “massa critica” con risorse e potenzialità per proporre, indurre e infine guidare gli sviluppi futuri.
Il forecasting delle tecnologie dirompenti risulta particolarmente difficile soprattutto per quelle che possono rendere obsolete le tecnologie attuali, cambiare i paradigmi di impiego ed offrire nuove opportunità, trattandosi di salti tecnologici la cui ampiezza è di difficile identificazione. In conclusione è stato stigmatizzato il senso di urgenza con il quale è necessario predisporsi all’applicazione delle tecnologie emergenti e dirompenti a tutti i livelli, evidenziando la necessità di una maggiore sinergia e coordinazione tra tutti gli attori interessati.
A seguire della Conferenza, gli approfondimenti sull’Innovazione si sono poi spostati su un parterre internazionale: la Difesa ha infatti ospitato virtualmente la fase conclusiva della NATO Innovation Challenge FALL ’20, competizione internazionale organizzata a cadenza semestrale dall’Allied Command Transformation (ACT) della NATO finalizzata ad indentificare soluzioni innovative da parte di aziende, start-up, think tank su tematiche promosse dai Paesi dell’Alleanza. Tra i 10 finalisti di questa sessione, sul tema “Estabilish and Strenghten TRUST in AUTONOMOUS SYSTEM”, era presente anche una start up italiana – Pepeeta – che ha presenta una soluzione basata sulla tecnologia blockchain.