Roma, 29 gen 2021 – Andrea Cecchini, numero uno di Italia Celere al ilgiornale.it “le bodycam sono necessarie per tutti gli equipaggi, per tutti i tipi di intervento e h24, altrimenti non riusciamo a tutelarci.
Le telecamere non sono un vantaggio solo per il poliziotto, ma costituiscono la vera certezza della pena, in quanto permettono di stabilire in maniera inconfutabile chi sbaglia, se il poliziotto o il soggetto sottoposto a controllo.
Nel caso degli agenti dei Reparti Mobili – continua Cecchini – abbiamo le bodycam ma non possiamo attivarle per tutta la durata del servizio, ovvero ciò che noi invece chiediamo, insieme alla presenza di un magistrato con noi in strada, durante i grandi eventi.
Non vogliamo essere favoriti, chiediamo solo rispetto, tutele e legalità, ma il governo risponde alle nostre richieste con una legge sul reato di tortura, dove anche solo un’occhiataccia, se pensiamo alla tortura psicologica, può farci finire alla sbarra e se non finiamo alla sbarra, finiamo sotto terra”, mentre sulla questione degli identificativi, chiosa: “Non serve un numero su un casco per avere un colpevole.
Se il poliziotto commette un errore o un abuso, deve indubbiamente pagare. La certezza di ciò può darcela solo una bodycam. Se decideranno di dotarci di telecamere, allora potrei accettare anche un identificativo, ma senza di queste i numeretti non servono…..
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