Roma, 30 gen 2021 – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. “Ai negazionisti del sindacato militare dico di farsene una ragione: noi esistiamo e ci siamo. Invito, inoltre, il futuro governo ad approvare subito la legge sui diritti sindacali dei militari. Mi rivolgo soprattutto al vertice politico e militare della difesa: ascoltate le organizzazioni sindacali militari riconosciute, c’è qualcosa che non va”. Sono queste le parole del Segretario Generale del sindacato militare “ITAMIL – Esercito”, Girolamo Foti, circa il clima di presunta emarginazione che verosimilmente ha avvertito con l’amministrazione. Il segretario Foti, nell’ultimo periodo ha notato, anche attraverso le diverse piattaforme social, addirittura, paura di alcuni colleghi di avere ripercussioni nell’aderire ed assumere ruoli all’interno delle organizzazioni sindacali, o ancora altri che si sono confrontati con alcuni superiori, i quali affermerebbero che non è ancora sancita la possibilità di dar vita ad un sindacato, perché manca la legge e che l’unica rappresentanza ufficiale è quella attuale a livello base (Il Cobar), intermedia il (Coir) e centrale “( Il Cocer).
A fronte di ciò, si è resa necessaria un’intervista a Foti, Caporal Maggiore Capo Scelto del ruolo Graduati Qualifica Speciale, con oltre 25 anni di servizio, lunghi trascorsi sia in operazioni militari di pace nei Balcani (Albania, Macedonia, Bosnia e Kossovo) sia di mantenimento della sicurezza in patria con l’operazione Vespri Siciliani, eletto dal 2006 per tre mandati al Cocer e cofondatore e segretario generale del Sindacato Militare “ITAMIL-Esercito”.
INTERVISTA DI CARLA CAPUTO A GIROLAMO FOTI
Lei ha fatto rappresentanza attiva per tre mandati consecutivi e ricopre un ruolo importante nel sindacato che vede una massiccia partecipazione di suoi colleghi. Il fatto che lei abbia un seguito è fortuna o abilità? L’intervista continua qui >>>
.