Roma, 9 feb 2021 – “Eravamo in un volo di ricognizione. Fummo dirottati per un soccorso. Vidi una bambina a terra. Era sporca di sangue e si lamentava. Accanto a lei, la mamma disperata.
Mi guardò negli occhi, prese la bambina e me la diede in braccio. Sentii come se la sua vita era nelle mie mani”. Quelle mani erano di Vincenzo Iozzi, allora 23enne, operatore di volo della Marina Militare, che oggi detiene il record italiano di ore di volo, oltre 6 mila. “Con la bimba in braccio, corsi verso l’elicottero.
All’aeroporto di Mogadiscio la consegnai ai medici che le estrassero due proiettili. Si salvò solo grazie al nostro tempestivo intervento. Quel ricordo lo porto sempre con me, come se quella bambina fosse stata mia figlia”.
Il racconto di Vincenzo Iozzi – e quello di un centinaio di colleghi – è raccolto in un libro, appena uscito, a firma della giornalista Anita Fiaschetti, edito dalla Marina Militare: “Noi siamo la Marina. Storie di uomini e donne della Marina Militare”. Una collezione di momenti di vita fatti di umanità e di servizio, di rigore e di sacrifici, in mare, in cielo e sulla terraferma.