COMPARTO MILITARE / NUOVO GOVERNO, MOLTE SPERANZE. Un interessante approfondimento a cura del Presidente del Co.ce.r. Comparto Difesa – Gen. Francesco CERAVOLO

Roma, 16 feb 2021 – UN INTERESSANTE APPROFONDIMENTO SULLA QUESTIONE DEL COMPARTO MILITARE CHE LA POLITICA DOVREBBE ASCOLTARE E FARE SUO. di Francesco CERAVOLO, Presidente del Co.ce.r. Comparto Difesa. Per il comparto militare è arrivato il momento di una riforma di ampio respiro da inserire in un più vasto progetto inclusivo inerente la Pubblica Amministrazione con l’obiettivo di efficientare l’apparato dello Stato con l’inequivocabile definizione di compiti, prerogative e risorse.

Sarebbe innanzitutto necessario sgombrare il campo da equivoci. Le Forze Armate devono essere lo strumento principe dello Stato per esercitare la propria sovranità sia a supporto della politica estera sia a salvaguardia esterna ed interna degli interessi vitali della Nazione.

Le Forze Armate devono essere dunque efficienti ed avere regole specifiche che gli consentano di funzionare come strumento militare, soprattutto nei momenti di crisi, prima fra tutte le situazioni belliche.

Se la Politica non vuole impiegare le Forze Armate per quel che sono, ossia custodi legittimi dell’uso della forza per garantire la sovranità dello Stato, farebbe meglio a scioglierle rinunciando alla autonoma sovranità dello Stato stesso.

In questo momento di crisi in cui i militari hanno dimostrato quanto siano utili alla comunità nazionale è necessario, dunque, avviare riforme che ne preservino le prerogative, l’efficacia, la saldezza morale e l’indipendenza da qualsiasi ingerenza esterna. Solo così le Forze Armate potranno continuare a rispondere, in maniera efficace e tempestiva, con il loro intervento ad ogni necessitá che si presenta.

Lo strumento militare non deve essere “smilitarizzato” con iniziative demagogiche;

non deve essere soggetto a norme e modalità di impiego incompatibili con lo stesso status militare;

non deve essere impiegato alla stregua delle forze di polizie, a basso costo e in compiti non confacenti le proprie prerogative e peculiarità per coprire attività che rientrano nei compiti attinenti altri organi dello Stato.

Lo strumento militare non deve altresì sostituire organizzazioni civili in attività rutinarie per compensare le gravi e riconosciute carenze. Lo strumento militare deve, dunque, essere impiegato esclusivamente per quello che la Costituzione e le leggi prevedono, ossia, in maniera prioritaria nella difesa esterna della Nazione e nella tutela degli interessi vitali.

Le emergenze di ordine pubblico o dovute a calamita naturali devono vedere impiegate le Forze Armate, in massa, per periodi strettamente limitati alle emergenze stesse e con modalità di impiego militari senza trasformare le stesse permanentemente in guardie giurate o in operatori ecologici o ditte di traslochi.

Infine allo strumento militare devono essere garantite adeguate risorse per il personale, per disporre di armi, materiali e mezzi al passo coi tempi e per assicurare elevati standard di efficienza e prontezza operativa attraverso un addestramento costante all’impiego prioritario, senza accettare compromessi che sviliscono l’istituzione militare e la trasformano in uno stipendificio con personale demotivato, non in grado di prestare decorosamente servizio o che sia perennemente chiedente visita, esentato dai lavori pesanti ed idoneo esclusivamente ad incarichi amministrativi.

Se non si inverte rapidamente la rotta alle prossime emergenze internazionali o interne lo Stato rischia di scoprire di non disporre più di Forze Armate efficienti ed efficaci, non pronte a salvaguardare e difendere gli interessi degli italiani.

Purtroppo il mondo continua ad essere un posto instabile e pericoloso!

Dalla pagina facebook di Francesco CERAVOLO
Presidente del Co.ce.r. Comparto Difesa

 

 

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