Roma, 17 feb 2021 – UN “TERREMOTO” CHIAMATO BRUNETTA. MOLTE COSE SONO STATE CONDIVISIBILI, COME LA LOTTA AI FURBETTI DEL CARTELLINO E AI COSI’ DETTI FANNULLONI. MA ATTENZIONE, I MILITARI E STATALI SONO TANTISSIMI E SPARARE NEL MUCCHIO E’ SEMPRE SBAGLIATO. TRA DI NOI C’E’ TANTA BRAVA GENTE. In tanti anni di servizio ne abbiamo visti passare tanti di ministri, tanti sottosegretari, tanti capi di governo eccetera, e siamo ancora qui; e chi’ e’ a posto con la coscienza NON ha nulla da temere. Quindi stiamo sereni che la vita continua sempre e per chi fa il suo dovere non c’e’ ministro che tenga! (by Marco)
Segue articolo uscito si TODAY.
l neo-ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana che annuncia la fine dello smartworking per tutti i dipendenti pubblici e il rientro in ufficio? No. Le parole di Renato Brunetta che ieri hanno fatto il giro degli organi di stampa, rilanciate dal Corriere della Sera e poi riprese da più parti come fossero dichiarazioni delle scorse ore, in realtà risalgono all’anno scorso.
Dipendenti pubblici in smart working: che cosa aveva detto Brunetta.
“Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista – precisa il ministro – si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità”, chiarisce aggiungendo: “Quindi, io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del presidente del Consiglio Mario Draghi alle Camere del prossimo mercoledì al Senato e giovedì alla Camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla”.
“Mi chiedo: chi ha interesse ad avvelenare i pozzi? Chi vuole mettere già i bastoni tra le ruote a questo governo? Chi ha interesse a giocare con gli equivoci”, ha poi aggiunto. Il servizio su brunetta continua qui >>>
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smart working , fannulloni ed altro, al momento é acqua passata. La cosa da chiedere al neo ministro di rinnovare subito il contratto scaduto il 31 dicembre 2018, non é giusto che si attendono 3 anni per aver riconosciuto un loro diritto, é troppo, anzi si attivasse anche per il prossimo in scadenza il 31 dicembre di quest’anno…