Roma, 11 mar 2021 – Il punto di vista. NESSUN DATORE DI LAVORO TI REGALA NULLA, DI SOLITO TI TOGLIE. E guarda caso, che mentre prima dell’insediamento del Governo Draghi non se ne parlava, ora per addolcire la riforma ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, ti rinnovano il contratto mettendoci contemporaneamente i soldi (107 euro medi lordi) che comunque spettavano da molto tempo. Una riforma che riguarda soprattutto i Dipendenti civili dello Stato, ma che di fatto qualcosa ricadrà anche sul personale dei Comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico.
Rimangono da capire i tempi e i modi per ricevere questi aumenti stipendiali in busta paga, che dopo piu’ di due anni dalla scadenza, il personale comincia ad essere stanco e deluso di una PA che spesso sa solo chiedere, e poco dare.
L’AUMENTO, DI COSA SI PARLA.
Il rinnovo del contratto che interessa circa 3,2 milioni di dipendenti statali, prevede un aumento medio di 107 euro e a quanto pare non contempla più i limiti ai premi di produttività nella Pubblica Amministrazione indicati nel 2017. Significa, a priori, che questi riconoscimenti saranno liberamente negoziabili.
Non solo soldi, però. La bozza del nuovo contratto nazionale degli impiegati pubblici parla anche di un ricorso allo smart working a regime e altri provvedimenti.
ARGOMENTO CORRELATO
Per approfondire l’argomento si rimanda al seguente articolo di stampa.
Titolo: Aumento di 107 euro e smart working nel contratto. Patto Draghi-sindacati sulla Pa. La firma a palazzo Chigi. La spinta del Recovery, assunzioni sprint e scivolo per le pensioni. Per continuare a leggere l’articolo/approfondimento clicca qui >>>
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