PIANO VACCINALE: IL Capo di Stato Maggiore della Difesa incontra il Co.Ce.R.. Tra immunità di gregge, e raffreddore dello scimpanzè

Roma, 16 mar 2021 – di Antonello Ciavarelli delegato Co.Ce.R.M.M. Il 4 marzo u.s. il Generale Vecciarelli (Capo di Stato Maggiore della Difesa), alla presenza dei Capi di Stato Maggiore di Forza Armata e del Vertice della Sanità militare, ha voluto incontrare i delegati della Rappresentanza militare al fine di chiarire i dubbi e le preoccupazioni del personale, rispondendo tramite esperti ad alcune domande. (L’articolo continua dopo il video).

L’intervento video di Antonello Ciavarelli in occasione dell’incontro con il Capo di SMD., sui vaccini.

E’ stato spiegato, che la tempistica della campagna vaccinale non è possibile definirla di preciso, visti i ritardi di consegna da parte di alcune aziende produttrici. È stato spiegato dagli esperti che “i vaccini Pfizer e Moderna contengono un frammento di mRNA, che codifica una proteina spike del coronavirus leggermente modificata; questa proteina riconosciuta dal sistema immunitario stimola la produzione di anticorpi specifici che conferiscono la protezione vaccinale. Il vaccino AstraZeneca utilizza, gli adenovirus inattivi (virus della raffreddore degli scimpanzè) quali vettori della stessa proteina spike inducente la risposta immunitaria”.

Inoltre la durata massima dell’immunità non è al momento conosciuta. È possibile la necessità di richiami per il futuro.  La notizia importante è che la “vaccinazione rende immuni dalla malattia, ma non dal contagio, per cui è possibile la trasmissione a chi non è immune”. Per ciò che concerne la prevenzione, le misure sono decise dagli organi tecnici. Altresì al quesito se vi fosse la possibilità di creare presso le strutture di sanità militare dei centri per la cura con protocolli che vadano dall’antibiotico, al cortisone, plasma o terapie monoclonali, ci è stato risposto che tali farmaci, come gli anticorpi monoclonali “vengono impiegati solo in ospedale”. Si è poi ribadito che la vaccinazione “non è obbligatoria ma la Difesa ha fortemente raccomandato l’adesione alla campagna vaccinale, quale scelta di responsabilità”. Alla domanda che senso potesse avere la somministrazione di Astrazeneca, dato dato che l’immunizzazione si riduce al di sotto del 60-65% e quindi appare scarso e poco efficace, è stato risposto che le evidenze scientifiche ad oggi depongono per una sensibiltà e specificità ben più rassicuranti rispetto a quanto chiesto.

Al termine del mio intervento ho espresso la necessità di mantenere un tavolo tecnico con il Co.Ce.R. sempre aperto per monitorare la situazione.

Anche in questa  circostanza il Capo di Stato Maggiore della Difesa si è mostrato disponibile al confronto e attento alle esigenze del personale.

A questo punto si può affermare che tra raffreddore dello scimpanzè, frammenti di mRNA e immunità di gregge rimane ancora la necessità di rassicurazioni tra il personale che allo stesso tempo spera nella prevenzione, diagnosi e in cure efficaci.

Inoltre alla luce delle notizie ancora più incerte circa gli effetti collaterali, di un vaccino in particolare, si auspica che si attivi il tavolo tecnico permanente proposto che il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha prontamente condiviso.

Antonello Ciavarelli delegato Co.Ce.R. M.M.

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