Roma, 18 mar 2021 – DAL SITO TERZOGIORNALE.IT – Il generale Teo Luzi, neocomandante generale dell’Arma, ha fatto infuriare le Guardie Forestali che già hanno il dente avvelenato per aver perso la specificità del loro storico corpo, fondato 198 anni fa (prossimamente vi parleremo dei corsi per la loro militarizzazione).
E lo ha fatto nella sede istituzionale più importante: il parlamento. Durante la sua audizione davanti alle commissioni Difesa di Camera e Senato, Luzi ha detto che, alla gran parte dei militari transitati dal disciolto Corpo Forestale dello Stato, va bene questa situazione. Queste le sue parole: “Se facessimo un sondaggio, visto che l’Italia vive ahimè anche di sondaggi, la gran parte direi in maniera plebiscitaria direbbe che va bene questa situazione”.
La frase, forse dettata anche da un paternalismo tipico degli ambienti militari, ha preso la consistenza di una miccia e ha fatto saltare i nervi a non pochi degli interessati, i quali non sono affatto contenti ma soprattutto non possono dirlo: facendo parte di un corpo militarizzato non possono discutere l’ordinamento né esprimere la loro opinione.
L’insistenza di Luzi nel dire ciò che le Forestali non vogliono sentirsi dire svela le forti tensioni prodotte dallo smantellamento della Forestale e dal sistema di tutela professionale, moderno e a ordinamento civile, imposto dalla riforma Madia e dall’Arma dei Carabinieri.
E quando il comandante generale parla, i Forestali devono star zitti. Per questo la frase del generale deve essere suonata come una provocazione tanto da far scattare la rabbia sui social e tra le chat private.