Roma, 19 mar 2021 – AGI – “Vedo il nostro impegno militare in Sahel in piena complementarietà con quello in Libia, nel Corno d’Africa e nel Golfo di Guinea.
Si tratta di un’unica area di crisi, con una forte recrudescenza jihadista, le cui conseguenze si riverberano nel Mediterraneo e in Europa”.
Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in un’intervista a Repubblica, mentre i primi militari italiani prendono posizione nella prima missione europea in Mali. “Nel Sahel – sostiene – oggi l’Ue può mettere in campo le sue capacità globali e dare un grande contributo alla stabilizzazione e allo sviluppo”.
“Il Mediterraneo è un’area molto più complessa e turbolenta rispetto a pochi anni fa – spiega – la cooperazione internazionale rappresenta da sempre il pilastro dell’azione della Difesa per garantire la pace, ma in questo scenario credo che alla cooperazione vada affiancata una presenza militare visibile ed esplicita per garantire la nostra sicurezza, quella delle linee di comunicazione marittima, quella dei nostri approvvigionamenti energetici: in sintesi, serve a tutela dei nostri interessi nazionali.
Lo stiamo facendo con il contributo a missioni europee, atlantiche e Onu. Esserci significa lavorare per la pace ma soprattutto non lasciare spazi liberi a chi vuole minare quella stabilità”.