Roma, 19 apr 2021 – DAL SITO CORRIERE.IT – Il maresciallo Paris e l’appuntato Ceci lavoravano nella stazione dell’Arma di Guercino, in Ciociaria: erano in servizio durante la due giorni di assembramenti a febbraio.
Per rovinare tutto sono bastati due giorni. Quarantotto ore di follia e inciviltà fra Campo Staffi e Campo Catino. Oltre 3 mila persone accalcate davanti agli impianti sciistici chiusi, ma per nulla scoraggiate, pronte a gite e scampagnate, a pranzi e aperitivi nei ristoranti e nei bar nel cuore della Ciociaria. Affollamenti, poche mascherine, distanziamento inesistente.
Da Roma, soprattutto. Come fosse un’isola felice. Era fine febbraio. In un lampo la provincia di Frosinone è diventata rossa, due settimane prima che lo fosse tutto il Lazio. Paesi come Guarcino travolti dall’ondata di contagi, arrivati a punte di 400 in pochi giorni.
Una tragedia, con ricoveri in rianimazione e decessi. Non solo fra gli abitanti, ma anche fra i carabinieri della stazione dell’Arma che ieri per le conseguenze di quel fine settimana scellerato hanno perso il loro comandante, il maresciallo maggiore Massimo Paris, deceduto al Campus Bio-Medico di Roma dopo una lotta durata oltre un mese contro il coronavirus. Il quarto maresciallo dell’Arma in questa settimana in Italia, con Franco Gagliardo, Stefano Capenti e Alberto Lovison.
Erano malati dal 7 Febbraio?