I SINDACATI DEL PERSONALE FINANZIERI E MILITARI: Presidente Draghi rivendichiamo i diritti sindacali dei lavoratori con le stellette che ci state negando da tre anni

Roma, 30 apr 2021 – COMUNICATO SINDACALE CONGIUNTO: SAF-FINANZIERI- SIBAS-FINANZIERI – SFD-FINANZIERI – SLM-MILITARI – SINDACATO DEI MILITARI. Noi non siamo stati convocati nonostante già tre anni fa i Giudici costituzionali, con la sentenza n. 120 del 2018, nello stabilire che anche i militari possono costituire i loro sindacati di categoria, avessero ritenuto, in attesa dell’intervento del legislatore, che i costituendi sindacati dei militari potessero fin da subito iniziare a svolgere la loro funzione di tutela degli interessi dei lavoratori con le stellette avvalendosi delle stesse regole e prerogative valide per la Rappresentanza militare.

L’agibilità sindacale che oggi rivendichiamo ci è stata fin da subito negata dai vertici militari e dall’allora Ministro della difesa che con le sue discutibili circolari ha surrettiziamente voluto imporre ingiustificati e ulteriori limiti all’esercizio dei diritti sindacali rispetto a quanto già chiaramente stabilito dalla Corte costituzionale. Di fatto il Ministro della difesa e i vertici militari ci hanno impedito di esercitare compiutamente la nostra funzione sociale e di tutela degli interessi dei nostri iscritti.

Per questa ragione oggi, alla vigilia della festa dei lavoratori, abbiamo deciso di inviare una richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica e ai Ministri della Pubblica Amministrazione, Difesa e Economia e Finanze, per rivendicare il nostro diritto di partecipare ai lavori per il rinnovo del contratto di lavoro del personale del Comparto Sicurezza e Difesa per il triennio 2019 – 2021, avvertendoli che, in caso di contrario, siamo pronti a combattere la nostra battaglia sindacale rivolgendoci al nostro Giudice naturale, che è quello del lavoro.

Inoltre, ci riserviamo di valutare i differenti aspetti della singolare partecipazione ai lavori per il rinnovo del contratto di lavoro di quei membri del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare che, nonostante il parere contrario del Consiglio di Stato, rivestono contemporaneamente incarichi nelle organizzazioni sindacali dagli stessi costituite, traendone in tal modo un innegabile vantaggio anche dal punto di vista della comunicazione sindacale verso i loro iscritti.

 

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