Roma, 25 mag 2021 – È un pericoloso segnale per i diritti civili e la democrazia. Garante privacy e Presidente Mattarella intervengano.
Con una nota dello scorso 28 aprile lo stato maggiore della difesa, rispondendo a un quesito del vertice della Marina, ha continuato a sostenere che “come affermato nella nota sentenza della Corte costituzionale n. 120/2018, è del tutto evidente che i militari non possono iscriversi ai sodalizi non riconosciuti dal Ministro della Difesa” ai sensi dell’artico 1475, comma primo, del decreto legislativo 66/2010, noto come Codice dell’ordinamento militare.
Quanto sostenuto dallo stato maggiore della difesa sembra la solita affermazione priva di solide basi giuridiche, dettata più dall’avversione delle gerarchie militari verso la nostra organizzazione sindacale – l’unica, per quanto ci consta, che non ha mai abdicato alla propria funzione di tutela degli interessi dei lavoratori con le stellette, piuttosto che una ragionata e costituzionalmente orientata lettura delle norme in questione.
Ciò che seriamente ci preoccupa è invece l’effetto che questa nota a avuto sui comandi dipendenti dallo stato maggiore della Marina che hanno deciso di “darne diffusione al personale militare dipendente e verificare che non vi siano iscritti ai sodalizi non riconosciuti ai sensi del disposto normativo in argomento”. L’articolo completo continua qui >>>
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