Roma, 12 lug 2021 – Si tratta di prevedere un nuovo controllo per carabinieri e Guardia di Finanza. L’attacco è stato sferrato: è stata presentata una proposta sulla riforma delle Forze di Polizia. Ora si passerà sotto il controllo del Ministero dell’Interno?
È Franco Gabrielli, l’Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica a sferrare l’attacco: tutte le Forze di Polizia devono dipendere dal Viminale, la casa della sicurezza del Paese.
Quello su cui spinge il sottosegretario alla sicurezza della Repubblica è proprio il completamento del disegno di legge n. 121/1981, una legge che egli stesso definisce “di importanza storica”. Tuttavia, l’antica questione riguarda equilibri nazionali delle amministrazioni di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria.
Quella che suggerisce Franco Gabrielli è una vera e propria riforma delle Forze di Polizia; ma, tra parole e fatti, si passerà sotto il controllo del Ministero dell’Intero?
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Ho notato che il mio precedente commento è stato rimosso…e sarebbe interessante conoscerne il perché…benché intuibile…ma voglio provare a riproporlo anche se sintetizzato, nella speranza che non venga censurato nuovamente, in funzione di un concetto che si chiama diritto di espressione del pensiero….mi chiedo come faccia la rappresentanza militare a porsi a difesa di figure che solo due anni fa, con un tocco di bacchetta magica, hanno visto apparire dal nulla la cifra di 600/700 euro netti e continuativi, oltre all adeguamento del 2%dello stipendio ogni 2 anni, che già percepivano la cosiddetta “omogeneizzazione” agli stipendi di colonnelli e generali pur
non rivestendone il grado e trascinandosi indennità’ da prima linea operativa pur svolgendo incarichi logistico amministrativi. E questi signori sarebbero i cosiddetti “sperequati”?
Egregi delegati COCER, se rivolgeste la vostra attenzione verso la parte medio bassa della catena gerarchica delle FFAA vi accorgereste dove realmente esistono le sperequazioni…personalmente credo che vada giustamente salvaguardata anche la remunerazione economica di coloro che realmente ricoprono incarichi di grande responsabilità’ e non solo perché indossano un determinato grado, tuttavia siamo uomini e donne dello Stato…che hanno prestato un giuramento, NON firmato dei contratti allo scopo di raggiungere un determinato budget di incasso ne’ premi di produzione, noi SIAMO al servizio del Paese, tutti, fino all ultimo soldato semplice, certo con responsabilità individuali ben differenti tra di noi, quindi anche con giuste differenze di remunerazione economica, che pero’ dovrebbero rispecchiare sempre una certa ragionevolezza, soprattutto guardando le condizioni del Paese e di chi ci circonda.
Non è giusto fare paragoni col mondo della dirigenza imprenditoriale, perché noi dovremmo basare, tutti, il nostro operato quotidiano sulla scelta che abbiamo fatto arruolandoci. Non si può togliere dignità e risorse, perché questo è quanto succederà per l ennesima volta, a chi sta messo male per dare ancor più risorse a chi di certo non ha il problema di coprire le spese fino alla fine del mese.