Roma, 19 nov 2021 – Un maresciallo della Marina militare e un sottufficiale in congedo si offrivano di migliorare i parametri pensionistici dei loro colleghi in cambio di una mazzetta. Quindi trasmettevano all’Inps un imponibile opportunamente modificato sulla base del quale veniva infine erogata una pensione maggiorata.
Ragguardevoli gli introiti. Eppure una frase orecchiata dai carabinieri a Taranto ha dato il via all’inchiesta che ieri ha portato i protagonisti della vicenda agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, truffa aggravata e, nel caso di Restivo, anche accesso abusivo ai sistemi informatici.
Militari prossimi al congedo, intrigati dalla prospettiva di aumentare il proprio vitalizio, confortati dal fatto di poter delegare ad altri il lavoro sporco (la manipolazione della banca dati), si affidavano al metodo…..
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