Roma, 21 feb 2022 – USMIA: Di seguito quanto inviato con PEC al Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Ammiraglio,
la Corte Europea e la Corte Costituzionale hanno, da tempo, sancito la possibilità di costituire Associazioni a carattere sindacale tra militari, nell’assunto che la “Libertà di riunione e di associazione, non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dall’ordinamento dello Stato, al solo fine di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale…”.
La proposta di legge in materia di libertà sindacali dei militari è ormai giunta alle battute finali e dopo lunga e sofferta discussione Parlamentare risulta che essa possa essere calendarizzata, in terza e ultima lettura, alla Camera dei Deputati, sin dalle prossime settimane.
A fronte di tale importante evoluzione del modello di rappresentatività militare e delle direttive a suo tempo impartite dal Ministro pro – tempore, sembrerebbe, tuttavia, che l’Amministrazione della Difesa non abbia ancora, opportunamente, promosso un nuovo approccio culturale volto a scongiurare, da un lato, eventuali comportamenti inappropriati da parte degli associati e, d’altro lato, clamorosi comportamenti antisindacali da parte di chi assolve alle funzioni di Comandante di Corpo e di Reparto ai diversi livelli organizzativi. Sembrerebbe addirittura che talune Autorità militari abbiano lasciato intendere di preferire associazioni “single service” piuttosto che di tipo interforze, dando spazio a interpretazioni che preludono a ipotesi di corporativismo e al sostegno di “sindacati di comodo”. LA LETTERA COMPLETA CONTINUA QUI >>>
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…che i nostri non temano…con un po’ di calma ma arriveranno anche a loro…COCER…come faremmo senza di voi?! 😏