Roma, 5 ott 2021 – DAL SITO DIFESAONLINE.IT – (di Tiziano Ciocchetti) – “Comunque sia, nonostante il budget destinato al nostro comparto, elemento strategicamente prioritario, non sia paragonabile a quello degli alleati europei, mantiene una capacità economica sufficiente.
D’altronde quello che è davvero rilevante è che tutti noi facciamo il lavoro che abbiamo sempre voluto fare. Possiamo accedere al meglio che c’è sul mercato per quanto riguarda i mezzi, i dispositivi tecnologici, l’equipaggiamento tattico. Siamo dei privilegiati.
Operiamo per primi, in modo preventivo o nell’immediatezza di una crisi, preparati tecnicamente, fisicamente e predisposti mentalmente a lasciare in qualsiasi momento i propri cari, per proiettarci in luoghi remoti o dove sia richiesta la nostra presenza. Uomini coscienti, pronti a intervenire, disponibili a offrire la loro passione, la loro professionalità operativa, sempre, fino all’estremo sacrificio, se dovesse essere necessario.
Siamo italiani. Siamo presenti”.
(Estratto dal libro di Mario Chima, “Caimano 69. Sabbia e polvere”).
Proseguiamo con gli articoli dedicati al COMSUBIN occupandoci del GOI, il braccio offensivo del Raggruppamento.
In questi mesi, con il ritiro definitivo delle forze occidentali dall’Afghanistan, si è ufficialmente concluso un impegno operativo, ventennale, che ha visto il GOI in prima linea nella lotta al terrorismo islamico.
Dopo gli attentati alle torri gemelle e al Pentagono occorreva abbattere il regime integralista talebano, il quale dava supporto ad al-Qaeda, grazie alla creazione di basi addestrative sul territorio afghano.
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