Report di lunedì 29 novembre. Lo scandalo “Pfizergate”: i dati falsificati sul vaccino Pfizer

Roma, 29 nov 2021 – Questa sera 29 novembre alle 21.20 (Rai 3) Report tornerà a parlare del vaccino covid, della terza dose e approfondirà in esclusiva lo scandalo “Pfizergate”.

Nella prima parte, Report riprenderà il tema della terza dose, dopo il pezzo “Non c’è due senza tre” del 1 novembre, che ha suscitato un’aspra polemica politica. Report aveva raccontato le scelte di Israele che, dinanzi alla perdita di efficacia dei vaccini dopo 6 mesi, aveva deciso di offrire il booster a tutta la popolazione.

Mentre in Italia – nonostante alcuni segnali di crescita dei contagi, specie tra i sanitari – la durata del green pass era stata estesa da 9 a 12 mesi. Dopo la messa in onda del servizio alcuni politici avevano accusato i giornalisti di Report di essere “novax e complottisti”.

L’Italia alla fine ha deciso di fare come Israele: il green pass torna a nove mesi e viene introdotto l’obbligo della terza dose per i sanitari, gli insegnanti, le forze dell’ordine e militari. 

Report, nella seconda parte, racconterà alcuni retroscena dello Pfizergate, lo scandalo internazionale sulla conduzione dei trial di Comirnaty, il vaccino Mrna più diffuso al mondo: grazie alla collaborazione col British Medical Journalism, Report racconta i retroscena del cosiddetto “Pfizergate” e pubblica gli audio e i documenti interni che svelano pratiche poco corrette nel trial del vaccino in Ventavia, una società che ha svolto per conto dei Pfizer una parte dei test.

Per la precisione, 3 delle 153 strutture coinvolte nello studio, per un totale di circa 1000 su 44mila partecipanti (anche se il numero esatto non è noto). Da queste comunicazioni interne emerge una serie di violazioni al protocollo: come ritardi nell’aggiornamento delle cartelle dei pazienti; compilazione delle schede con dati approssimativi;

la presenza di indicazioni sul farmaco somministrato che rischiano di smascherare il gruppo di appartenenza del paziente, uno dei principi fondamentali del trial per cui né partecipanti né medici devono sapere chi ha ricevuto il vaccino, per non essere influenzati.

Si tratta di errori che non riguardano direttamente la sicurezza e l’efficacia del vaccino, che non è in discussione come assicurano le agenzie regolatorie. Ma accendono i riflettori sulla velocità con cui sono stati condotti i test e sull’importanza dei controlli.

FONTE

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