Roma, 29 mar 2022 – La tematica dei disagi psicosociali tra gli operatori di Polizia é stata fortemente dibattuta nel corso degli anni e continua tuttora a tenere vivo il dibattito nella considerazione che nonostante siano state intraprese diverse iniziative dalle Amministrazioni per cercare di contenere e gestire il fenomeno, esista una sacca molto importante di disagi – alcuni dei quali evidenti, altri latenti, che derivano principalmente dalla peculiarità del ruolo – che ogni giorno colpiscono gli operatori, solidificandosi e stratificandosi, talvolta fino al punto da condurre in una condizione psicopatologica.
I lavoratori che rientrano nelle professioni d’aiuto, infatti, sono di per sé maggiormente esposti a quei pericoli psicosociali che se non contenuti e gestiti, rischiano di sfociare in patologie vere e proprie, alcune delle quali con effetti devastanti sotto l’aspetto fisico e psicologico.
Per queste ragioni é fondamentale analizzare e migliorare la prevenzione dei fattori di rischio da stress lavoro correlato mediante l’implementazione della qualità dei processi di lavoro, del clima organizzativo degli ambienti lavorativi, la riduzione dei fattori di rischio che derivano dallo svolgimento di turnazioni diuturne, l’attenuazione del forte pendolarismo svolto per tanti anni – con percorrenze chilometriche elevate per espletare la propria prestazione lavorativa – della corresponsione corretta delle ricompense e delle azioni premiali e, non da ultimo per importanza, educare, informare, vigilare e intervenire tempestivamente sugli effetti psicologici che derivano dallo stress da eventi post traumatici in cui l’operatore é stato coinvolto. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>
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