Roma, 10 mag 2022 – Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SIULM) ha inviato al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro SERINO, alcune riflessioni in merito alle implicazioni che sembrerebbero penalizzare in termini di stabilità familiare, di progressione di carriera e di trattamento economico, i Marescialli “Nuovo Iter” della Forza Armata Esercito, con particolare riferimento a coloro i quali vengono interessati all’alimentazione della linea di Comando dell’Area Scolastico Addestrativa, cioè il cosiddetto “progetto Osmosi”.
Il Maresciallo definito “Nuovo Iter” è rappresentato dal sottufficiale che, tramite concorso pubblico e/o interno, accede alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito. Al termine del percorso formativo triennale, viene impiegato in un reparto su tutto il territorio nazionale.
Successivamente al termine del quarto anno nella sede di prima assegnazione, una percentuale pari al 20-30% di ogni corso, viene reimpiegata presso gli Istituti di Formazione (Accademia Militare in MODENA, la Scuola Sottufficiali dell’Esercito in VITERBO, R.A.V. (17° “ACQUI” in CAPUA, 85° “VERONA” in MONTORIO VERONESE, 235° “PICENO” in ASCOLI PICENO e 80° “ROMA” in CASSINO).
Tale progetto funzionale all’efficienza dell’Esercito, tuttavia nasconde delle potenziali penalizzazioni per il personale interessato, quali:… L’ARTICOLO CONTINUA QUI >>>
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